L’assassino di Banconi [Le inchieste del Commissario Habib - vol. 1] by Moussa Konaté

L’assassino di Banconi [Le inchieste del Commissario Habib - vol. 1] by Moussa Konaté

autore:Moussa Konaté [Konaté, Moussa]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Le inchieste del Commissario Habib - vol. 1, Gialli
ISBN: 9788861100640
editore: Del Vecchio Editore
pubblicato: 2010-10-10T00:00:00+00:00


CAPITOLO OTTO

Nella sala d’attesa attigua alla segreteria del commissario Habib erano sedute, ognuna a un’estremità della panca, Sadio e Soussaba, le due mogli di Saibou rimaste. Si davano le spalle come due estranee.

L’ispettore Baly uscì dall’ufficio del capo con un fascio di fogli e, senza fermarsi, intimò alla prima sposa di Saibou: – Chi è Sadio? Sei tu? Su, entra! – La donna si alzò, slacciò e riannodò il foulard in testa, si aggiustò il pagne e finalmente entrò nell’ufficio del commissario di polizia, nel momento stesso in cui ne uscivano due donne che le sembrò di riconoscere.

– Si sieda, – la invitò il commissario cercando di incontrare il suo sguardo, che però continuava a sfuggire, visto che la donna non sollevava la testa.

Si sedette, le mani sulle ginocchia e gli occhi bassi. Il commissario capì di avere davanti il tipo di donna sottomessa al marito, al capo, all’uomo.

– Sadio, – cominciò con voce grave, quasi cerimoniosa, ma senza severità, – l’ho fatta venire per interrogarla a proposito della morte della giovane Sira, l’altra moglie di suo marito. È vero che è solo Allah che decide della nostra sorte, ma è anche vero che certi uomini, sotto la spinta di Satana, sottraggono ai loro simili il dono che Allah ha fatto loro. Abbiamo oggi la prova che Sira è stata avvelenata da qualcuno, un uomo o una donna. Non sto accusando nessuno e non sto dicendo che l’assassino si trovi nella famiglia di Saibou; è proprio perché voglio sapere la verità che le ho chiesto di venire qui. Le farò quindi alcune domande e sarà necessario che lei risponda con la massima franchezza. Ci siamo capiti, vero, Sadio?

La donna alzò la testa, giusto il tempo di sospirare un “sì”. Mentre il poliziotto parlava, Sadio aveva continuato ad approvare con degli “uhm”, senza comunque guardarlo una sola volta negli occhi.

– Allora, Sadio, – continuò il poliziotto. – Sira era, come lei, moglie di Saibou. Benché lei sia più anziana, condividevate dunque lo stesso marito. Vi capitava mai di litigare?

– Non si può vivere nella stessa casa senza litigare, a maggior ragione quando si ha per marito lo stesso uomo. È vero che all’inizio abbiamo bisticciato, Sira e io, ma non siamo mai arrivate alle mani. Era troppo giovane, allora, aveva il sangue caldo, ma dopo…

– Tuttavia avete litigato giusto quattro giorni fa, – la interruppe il commissario.

Sadio non poté nascondere la sua sorpresa, poiché alzò bruscamente la testa e, per la prima volta, osò guardare in faccia il suo interlocutore.

– È vero, – annuì deglutendo a fatica, – ma non è esattamente così: lei stava litigando con Soussaba e io le ho dato torto perché aveva torto. È per questo che si è arrabbiata.

– E litigavano spesso, Soussaba e Sira?

– Sì, soprattutto nell’ultimo periodo; ma Allah vuole che si dica la verità; era soprattutto Sira a provocare le ostilità. Era così irritabile negli ultimi tempi che era persino difficile salutarla senza provocare la sua collera.

– Non le aveva confidato nulla, un segreto per esempio, che potrebbe spiegare il suo comportamento?

– No, niente.



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