Lancillotto by De Troyes Chretien

Lancillotto by De Troyes Chretien

autore:De Troyes Chretien [Chretien, De Troyes]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


perché ne sono già stato pregato a sufficienza. Darò ordine che sia

compiuta questa ricerca anche senza che mi siano rivolte altre

richieste o implorazioni.»

Tutti si inchinano. Ora il re manda per il regno i messaggeri,

sergenti saggi ed esperti, che chiedano notizie di Lancillotto per

tutta la contrada.

Si sono informati in ogni luogo, ma non hanno saputo nulla di

certo. Non avendo trovato niente, tornano a corte dove sono rimasti i

cavalieri. Allora Galvano, Keu e tutti gli altri dichiarano che

andranno a cercare Lancillotto di persona, armati da capo a piedi e

con la lancia sull'arcione; non manderanno altri al posto loro.

Un giorno, dopo il desinare, erano tutti riuniti nella sala e si

stavano armando era giunta l'ora del dovere e non restava che

partire quando ecco che entrò un valletto. Passò in mezzo ai

cavalieri finché giunse dinanzi alla regina. Ella aveva perso il

roseo incarnato e aveva mutato i bei colori a causa dell'affanno che

provava per Lancillotto, di cui non aveva notizie.

Il valletto l'ha salutata e poi ha rivolto il saluto al re che le

era accanto, e infine a tutti gli altri, e a Keu e a monsignor

Galvano. Aveva in mano una lettera e la porge al re. Il re la prende

e la fa leggere davanti a tutti da uno in grado di non fraintenderla.

E colui che la legge ad alta voce sa riferire con precisione quanto

vede scritto sulla pergamena: annuncia loro che Lancillotto saluta il

re e lo chiama il proprio buon signore, lo ringrazia per gli onori

che gli ha prestati e per i servigi che gli ha resi, come colui che è

pronto a porsi interamente al suo servizio.

«E sappiate con tutta certezza che egli si trova presso re Artù, in

perfetta salute e padrone di tutte le proprie forze, e manda a dire e

ordina alla regina di prendere la via del ritorno insieme a messer

Galvano e a Keu.»

La lettera conteneva tali segni di riconoscimento, che essi non

possono fare a meno di prestarle fede. Così vi credono e ne sono

lieti e gioiosi, e tutta la corte risuona di letizia.

Gli esiliati dichiarano che intendono partire l'indomani sul far

del giorno. Così, quando l'alba appare, si dispongono al ritorno. Si

alzano, montano a cavallo e si incamminano. Il re li segue e li

accompagna con grande gioia ed allegria per un buon tratto di strada.

Li scorta fuori dal proprio paese e, dopo che ha superato i confini,

prende congedo dalla regina e poi da tutti gli altri insieme.

Al momento del commiato, con grande assennatezza la regina

ringrazia Baudemagu per il favore che le ha mostrato, gli getta

entrambe le braccia al collo e gli offre e gli assicura i propri

servigi e quelli del proprio signore, né può promettergliene di più

grandi. Messer Galvano, imitato da Keu e poi da tutti, si impegna con

il re come con il proprio signore e amico. Poi si rimettono in

cammino. Il re li raccomanda a Dio; saluta i tre e poi tutti gli

altri. Infine riprende la via di casa.

La regina e la scorta che ella conduce non si fermano per un'intera

settimana neppure per un giorno, finché a corte giunge una notizia

che rallegra molto re Artù: la regina si sta avvicinando, e con lei è

il nipote.



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