L'anno del ferro e del fuoco by Ezio Mauro

L'anno del ferro e del fuoco by Ezio Mauro

autore:Ezio Mauro [Mauro, Ezio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: c9d65e0db2bd03b7a1d358f33ea0c3ddcbe9d884
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2017-09-29T10:07:13+00:00


Cattedrale di Sant’Isacco e monumento a Nikolaj I, Pietrogrado

La separazione era compiuta, e la Chiesa ormai sciolta e sola si incamminerà verso il martirio che riporterà un Dio sofferente in Russia, dopo questa breve assenza nel vuoto di sovranità. Davanti allo sconvolgimento del Febbraio, l’ortodossia decide di appoggiare il nuovo potere, e dopo aver destituito i vescovi di Mosca, Tobol’sk e Pietrogrado fedelissimi di Rasputin, dal Sinodo “otto umili padri” invitano già a marzo i figli di Dio ad appoggiare il governo provvisorio: “Assoggettatevi, perché ogni comando viene da Dio”. Si convoca un concilio, a giugno il Congresso del clero chiede che alla fede ortodossa venga riconosciuto il diritto di supremazia, fino al punto di stabilire che il capo dello Stato sia un credente ortodosso.

Il futuro capo del Paese era tutt’altro che un credente, anche se era stato battezzato regolarmente, come sua moglie Nad’ja, e si era addirittura sposato con una cerimonia religiosa, accontentando la suocera Elizaveta, cristiana convinta. In quei giorni Lenin chiuso nella sua stanza al secondo piano del palazzo della Kšesinskaja sta misurando il rapporto di forza con il governo. Pensa di organizzare una grande manifestazione bolscevica di operai e di soldati ma, di fronte alle voci di un richiamo di truppe nella capitale da parte di Kerenskij, il congresso dei Soviet proibisce tutti i raduni pubblici a Pietrogrado per tre giorni. Il’ič si sente controllato, minacciato, pedinato nel biancore estivo che esplode nelle notti di “Piter”, decide di prendersi qualche giorno di riposo con Nad’ja nella dacia dell’amico Bonč-Bruevič al confine con la Finlandia. Legge, cammina, scrive. Si accorge di quel che si sta muovendo dentro la Chiesa, ma non interviene, la sua partita è temporale, per la sfida spirituale c’è tempo, d’altra parte Lenin ha già detto da anni tutto quello che pensa di Dio: “Chiesa e clero hanno una funzione di classe come puntelli ultrareazionari della borghesia”, i pope “sono feudatari in sottana che difendendo la loro posizione di predominio fanno un’aperta difesa del Medioevo”, “il capitale organizza l’abbruttimento del popolo per mezzo dello stupefacente religioso”, dunque “non un soldo dei cittadini deve andare a questi sanguinari nemici del popolo che offuscano la coscienza popolare”. Quanto alla ricerca di Dio, bisogna lasciarla da parte, “perché ogni idea religiosa, ogni civettare con il buon Dio è la più pericolosa delle abominazioni, il più infame dei contagi”.

Preoccupata, la Chiesa fa appello a tutti perché si superino le discordie e cessi il fratricidio: “Troppi hanno dimenticato Dio, e con lui la coscienza e la patria”. Ma bisogna che il comunismo prenda il potere con l’Ottobre perché la Chiesa acquisti coscienza del martirio e della santità. Pochi giorni dopo, il 21 novembre, il metropolita Vladimir s’inchina davanti all’icona della Divina Madre nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, dove il popolo dei fedeli si è radunato per assistere alla resurrezione del patriarca di tutte le Russie, abolito da Pietro il Grande. Il nome è chiuso nello scrigno esposto alla benevolenza dell’icona, insieme ad altri nominativi selezionati dal Concilio. La sorte e la mano dello starets Aleksej scelgono Tikhon.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.