Le coincidenze inevitabili by Paul Guimard

Le coincidenze inevitabili by Paul Guimard

autore:Paul Guimard [Guimard, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'orma
pubblicato: 2022-05-16T22:00:00+00:00


16. Isabelle Nédellec

Gli uccelli sprovvisti di sfintere spargono le loro deiezioni dove capita. Béatrice fa lo stesso quando parla. Neanche il tempo di pensarle, che le parole le scappano di bocca in maniera incontrollata. A volte può essere divertente, ma nella maggior parte dei casi chi assiste a queste sue incontinenze rimane sgomento. D’altronde prendersela con lei sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, a meno di non riconoscerle una forma, seppur embrionale, di intelligenza. Un’ipotesi quanto mai improbabile! Sono pronta a scommettere che in quelle sue dirompenti irruzioni in conversazioni di per sé innocue la cattiveria non c’entri nulla. Fatto sta che ora, quando ci invita da lei, stiamo tutti molto attenti a evitare qualsiasi argomento possa anche solo lontanamente evocare «il caso». In tal senso la frivolezza degli ambienti mondani è un rassicurante ventre di vacca. Più che parlare di quello che si è letto, visto o sentito, ci si sofferma su ciò che è bene pensarne. Perché perdere tempo al Palais de Chaillot? L’importante è sapere che Matthieu Galey dice che Jack Lang mette su «spettacoli per bambini che scioccano gli adulti». Sul fronte cinema, stasera la conversazione è partita, sì, con Gérard Depardieu nei Santissimi (una rivelazione, ok, ma interpreta sempre i soliti ruoli da furfante!), ma si percepiva nell’aria che dal cinema alla televisione il passo era breve e che l’associazione di idee era dietro l’angolo. Alla fine la letteratura ha offerto un terreno più sicuro, in fondo al botteghino degli argomenti da tavola i premi letterari rappresentano da sempre un bene rifugio. Bisognava pur che qualcuno dicesse che il premio Goncourt Jacques Chessex aveva un fortissimo accento valdese, cosa che è stata detta! Che Daniel Boulanger era il nostro miglior autore di racconti, e che, ok Michel Dard o Suzanne Prou, ma c’erano molti altri romanzi che avrebbero meritato dei premi. E avanti così, seguendo una partitura sempre uguale a se stessa. Ho tentato di sfoderare il nome di Milan Kundera (ah, sì, Milan come la squadra italiana!), ma si è rivelato un buco nell’acqua: i transfughi cechi sono passati di moda, adesso vanno per la maggiore i rifugiati cileni. Simon, che sembrava quasi rilassato, ha salvato la situazione, altrimenti condannata a prendere una piega aneddotica, osservando che ultimamente la maggior parte delle opere di qualità voltava le spalle al presente per rivolgere lo sguardo all’infanzia, o tutt’al più alla giovinezza degli autori, e che persino il genere romanzo era diventato passatista, come se l’immaginario mancasse di immaginazione. «La vita galoppa davanti a noi,» ha affermato «e gli scrittori non tengono il passo.»

Béatrice ha approfittato di un momento di silenzio per dire la sua: «Sono d’accordissimo! Senza andare troppo lontano, ciò che sta succedendo a te sarebbe un ottimo spunto per un romanzo, no? Nel senso… vero o no?».

In salotto è sceso il gelo. Il povero Roger, seppur abituato a riparare alle gaffe della moglie, è rimasto pietrificato. Guarda caso, di lì a poco i presenti si sono accorti che era tardi, che dovevano



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