L'enigma della carta Varese by Domenico Wanderlingh

L'enigma della carta Varese by Domenico Wanderlingh

autore:Domenico Wanderlingh [Wanderlingh, Domenico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2023-12-31T23:00:00+00:00


12

«Puoi ripetere per favore?»

«Lo trovi così strano? Un uomo come me non può invitare a cena una donna?»

Francesco lo fissò divertito. «No, la cosa stupefacente è che lei abbia accettato.»

«Spiritoso!»

Aprì il frigorifero e rimase qualche istante a osservare l’interno, come per memorizzarne il contenuto. «Quindi se stasera cucino gli hamburger di pesce e tu non ci sarai giovedì sera, per venerdì potrei deliziarti con una frittata di asparagi e zucchine.»

«Mi ha chiamato la mia ex moglie» cambiò discorso Giacomo. «Il colloquio con Anita è andato benino. Sofia era un po’ impacciata ma ha risposto a tutte le domande; ho saputo che Giada ha avuto qualche screzio, ma sulla testimonianza non hanno sollevato obiezioni.»

Aveva un tono di voce di chi non crede a una parola di quello che ha appena detto.

«Bene» replicò Francesco come se non fosse interessato.

«C’è qualcosa che non va? Mi sembri… non so… turbato. Comprendo le tue preoccupazioni, che tra l’altro condivido, ma c’è dell’altro?»

«Turbato?» ribatté Francesco. «E perché dovrei?»

«Sembri teso, non prendermi in giro. Quando sono tornato per pranzo ti ho sentito parlare in bagno: eri al cellulare?»

«Mi spii? Ti sei messo a origliare?»

Preoccupazione e vergogna apparvero sul volto di Francesco, anche se tentava di nasconderlo con un sorriso.

«Lo sai che non è così. Sono solo…»

«Non c’è nulla di cui allarmarsi, nulla.»

«Va bene, Francesco. Ricordati che per te ci sono sempre.»

Uscì dalla cucina e Francesco aprì il libro di ricette. Sfogliò le pagine in fretta, senza leggere nulla, poi lo chiuse con rabbia. Si sedette su uno sgabello, appoggiò i gomiti sul tavolo e si coprì il volto con le mani. Non era solo Giada ad angosciarlo. Cosa stava facendo? Davvero i suoi tentativi di uscire di casa erano la cosa giusta? Sdraiarsi su un lettino di uno psicoterapeuta la soluzione? Non era meglio lasciar perdere? Nessuno stress, nessuna sofferenza né attacchi di panico. Sì, era decisamente meno faticoso non smuovere le acque che riflettere su se stessi mettendosi a nudo davanti a uno sconosciuto. Lo status quo e l’inerzia equivalevano a non provare dolore. Tutto vero. E Giada?



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