L'estate del mistero by Kathleen Glasgow & Liz Lawson

L'estate del mistero by Kathleen Glasgow & Liz Lawson

autore:Kathleen Glasgow & Liz Lawson [Glasgow, Kathleen & Lawson, Liz]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2024-06-25T12:00:00+00:00


22

Iris

7 novembre, 18:45

ZORA e Neil posano i cartoni della pizza sul tavolino basso e Spike si guarda intorno, notando l’ottimo lavoro di Alice con la stanza delle investigazioni e fermandosi sulla lavagna del delitto. «Dal punto di vista puramente pratico, sono d’accordo nel mettere il coach lassù. Patrigno, eredità, probabilmente denaro dell’assicurazione, l’incontro con questo Kevin, chiunque sia. Fa tanto film giallo, in effetti. Ma Cole Fielding?» mormora, guardando la lavagna e poi di nuovo noi. «Davvero?»

«Non è più un sospettato: ecco perché abbiamo sbarrato il suo nome» dice Alice. «Lo era, ma stava, ehm, facendo delle cose molte lascive con Kennedy quella notte. E c’è un video. Perciò ha un alibi.»

Spike arrossisce. «Allora va bene.»

Zora piega un pezzo di pizza e tira via della mozzarella filante. «Se la faceva con Brooke la scorsa estate, Spike. Come fai a non saperlo?»

Studia la lavagna. «Avete già fatto una linea temporale?»

«Una linea temporale?» chiedo. Sto ancora cercando di fotografare i messaggi del coach, ma sta diventando noioso.

«Sì. Cioè, quella cosa che dice dov’erano tutti la notte della festa, e in particolare dopo. Gli alibi devono coincidere con la linea temporale. Qual è l’ora stimata della morte di Brooke? Non ho visto informazioni sul rapporto dell’autopsia. Perciò, se il coach aveva un alibi durante il tempo in cui pensano che sia morta, forse non è stato lui, no? Può dimostrare dov’era?»

Alice e io ci guardiamo.

«Ci stavamo arrivando» dice lei. «Fammi vedere cosa posso fare.»

Tira fuori il suo usa e getta. Il suo contatto. Ovviamente.

«Iris» domanda Neil, sedendosi accanto a me. «Cosa state combinando esattamente?»

Prende il telefono dell’allenatore dalle mie mani. Un grosso sorriso compare sulla sua faccia. «Iris Adams, perché hai il telefono del coach?»

Alice glielo strappa di mano. «È stato un incidente, ovviamente. Eravamo lì a raccogliere informazioni e dobbiamo restituirlo prima che lui se ne renda conto.»

«Aspettate» dice Spike. «Eravate lì a fare cosa? E come esattamente avere quel telefono è stato un incidente?»

Alice sospira. «Siamo andate a casa del coach, abbiamo guardato nel suo studio, abbiamo preso un mucchio di roba» indica il testamento, gli estratti conto della carta di credito e i fascicoli che sono sul tavolo accanto ai cartoni della pizza «e anche il suo telefono. Stavamo facendo le foto dei suoi messaggi.»

Zora fa un fischio. «Sono tipo quindici tipi di furto contemporaneamente, gente, ma spiegatemi anche come siete riuscite a entrare nella casa del coach. Senza che lui se ne accorgesse.»

Neil riprende il telefono da Alice. «Non fare foto. Troppo lungo. Dobbiamo duplicarlo, ci penso io.» Afferra il mio telefono, il suo portatile e il telefono del coach e va a sedersi in un angolo, dove si mette a digitare freneticamente sulla tastiera.

«Uh. Sa quello che sta facendo?» chiedo.

Spike annuisce. «Sì. Non fare domande. Meno sai delle capacità di Neil, meglio è. E poi questa lavagna è noiosa. Dovremmo avere le foto della vittima e dei sospettati. Lo spago è una bella idea, ma a me piace qualcosa di forte visivamente. Ti dispiace?»

Armeggia con la stampante sulla scrivania di fronte al caminetto e apre il suo portatile.



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