L'età dello sballo by Laura Pigozzi

autore:Laura Pigozzi [Pigozzi, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-07-22T12:00:00+00:00

Psicosi senza familiarità

Abbiamo visto come la psicosi legata all’uso di cannabis possa derivare da una vulnerabilità predisponente. Tuttavia, esistono studi che convergono nel sostenere che la psicotizzazione da cannabis sia un effetto indipendente da una predisposizione genetica e che sia sufficiente un consumo importante perché essa si manifesti: «L’uso intenso di cannabis può produrre sintomi psicotici in soggetti senza storia di disturbi psichiatrici».40 La dimostrazione starebbe nel fatto che i sintomi non si attenuano subito dopo un periodo di astinenza, ma molto più tardi. La nozione di causa e di criteri di causalità è di solito evitata da tutti i neuroscienziati, e gli epidemiologi non fanno eccezione, preferendo parlare di «fattori di rischio» o «esposizioni», piuttosto che di «cause». Ciononostante, Rothman e Greenland, nel loro influente testo di epidemiologia, hanno offerto una chiara definizione di causalità: «La causa di una malattia è un evento, una condizione o una caratteristica che l’ha preceduta e senza la quale la malattia non si sarebbe verificata affatto o si sarebbe manifestata solo in un momento successivo».41 Con questa definizione è difficile sostenere che la cannabis non sia una causa di una psicosi posteriore, perché senza l’attivatore della marijuana effettivamente la psicosi potrebbe non manifestarsi mai o farlo molto dopo, e questo anche in quegli individui predisposti. Rothman e Greenland hanno utilizzato l’immagine della torta pensata come una costellazione di cause che porta inevitabilmente all’insorgere della malattia, ma ogni elemento della costellazione – ogni fetta della torta – è sufficiente perché ci sia causalità: una malattia può avere molte cause diverse, ciascuna delle quali sufficiente.

Per molti anni l’unica prova che il consumo di cannabis potesse predisporre a una successiva psicosi è venuta da uno studio su 50.087 soldati di leva svedesi.42 È stata osservata una relazione tra il consumo di cannabis al momento dell’arruolamento a 18 anni e la diagnosi di schizofrenia quindici anni dopo: i forti consumatori di cannabis avevano una probabilità 6 volte maggiore rispetto ai non consumatori. Tuttavia, più della metà di questi forti consumatori aveva una diagnosi psichiatrica diversa dalla psicosi al momento dell’arruolamento e, quando questo fattore di confusione è stato eliminato, il rischio relativo è sceso a 2,3, rimanendo comunque statisticamente significativo. Uno studio successivo,43 sempre sui militari di leva svedesi, ha dato come risultato che all’età di 18 anni i forti consumatori di cannabis avevano una probabilità 6,7 volte maggiore rispetto ai non consumatori di ricevere una diagnosi di schizofrenia ventisette anni dopo. Questo rischio si è mantenuto quando l’analisi è stata ripetuta su un sottocampione di uomini che facevano uso solo di cannabis, e non di altre droghe. Per controllare che il consumo di cannabis fosse una causa di manifestazioni psicotiche, le analisi sono state ripetute su un sottocampione di individui che hanno sviluppato la schizofrenia solo cinque anni dopo il servizio di leva, e i risultati ottenuti sono stati simili a quelli dell’intero campione. Gli autori affermano che i risultati sono «coerenti con una relazione causale tra uso di cannabis e schizofrenia».44

Dopo quelli di Murray, moltissimi sono gli studi che si sono concentrati su quel possibile legame.

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