L'evoluzione di Andromeda by Michael Crichton & Daniel H. Wilson

L'evoluzione di Andromeda by Michael Crichton & Daniel H. Wilson

autore:Michael Crichton & Daniel H. Wilson [Crichton, Michael & Wilson, Daniel H.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2021-05-25T22:00:00+00:00


GIORNO 4

LA BRECCIA

«I presidenti, i generali e tutte le persone che sono nella posizione per prendere le decisioni più importanti sono di gran lunga i meno attrezzati per prenderle.»

MICHAEL CRICHTON

OPERAZIONE TERRA BRUCIATA

Per più di un verso, a bordo della Stazione spaziale internazionale era l’alba di un nuovo giorno. Come tutte le mattine, la dottoressa Sophie Kline stava fluttuando nel modulo della cupola e guardando il mondo sotto di lei. Il suo mondo. Bloccata in un’orbita progressiva allineata con la rotazione della Terra, la stazione spaziale stava superando la linea d’ombra dell’equatore. All’orizzonte solo qualche rara luce baluginava qui e là sulla grande distesa nera del pianeta.

La sera prima, Kline aveva finalmente pronunciato la temuta parola in codice.

Era stato un ultimo, disperato tentativo, e lei lo sapeva bene. Se era riuscita a piazzare Brink nella missione di terra, era stato grazie alla preparazione ma anche alla fortuna. Kline aveva predisposto che un collaboratore ben pagato stazionasse nelle vicinanze, pronto a intervenire in caso di allarme, e così era stato. Adesso non c’era nient’altro da fare riguardo alla situazione della squadra di terra: l’esito dello stratagemma sarebbe stato comunicato da un messaggio di Brink, oppure non sarebbe arrivato nessun messaggio.

Kline si rese conto che in fondo non le importava più di tanto.

Rivolse la sua attenzione alle apparecchiature di monitoraggio della Terra raggruppate nella cupola. Fuori dalle finestre, la curvatura turchese dell’oceano Pacifico stava scomparendo a occidente. Il radar meteorologico WideScat proiettò sul monitor un’immagine in varie tonalità di rosso e blu, una mappa con dei pallini lampeggianti: aeromobili commerciali che si muovevano lentamente a un’altitudine di circa dodicimila metri.

Ma c’erano anche quattro nuove tracce luminose che avanzavano a velocità sostenuta.

Kline sorrise.

Quattro modernissimi jet da combattimento stavano sorvolando a bassa quota la giungla, avanzando in linea retta verso l’anomalia, che dal punto di osservazione di Kline era appena sopra l’orizzonte.

L’attacco aereo di Stern era in corso, constatò con gioia Kline.

La squadra di terra si era spinta troppo lontano, sondando misteri che era meglio non indagare. Kline li aveva messi in guardia. Ma loro erano andati avanti. Era colpa soprattutto della cocciutaggine della dottoressa Nidhi Vedala. Inoltre, nonostante le ripetute assicurazioni di Brink, non ci si poteva mai fidare appieno di un mercenario.

Fin dall’inizio, Sophie Kline era stata favorevole a un piano B che prevedeva il bombardamento aereo. Con ogni probabilità la squadra di terra Wildfire sarebbe stata presto incenerita da una pioggia di napalm e presumibilmente irrorata con qualche forma di sostanza inibitoria.

Kline attivò un altro strumento. Sul monitor, una tremolante immagine termica satellitare mostrò quattro scie di gas di scarico che solcavano la notte. Kline stimò che a quella velocità i jet avrebbero sganciato il loro carico mortale all’alba, poco dopo l’inizio del suo turno diurno.

Era davvero ironico, pensò Kline guardando la Terra ruotare lentamente, che tra poche ore la dottoressa Vedala avrebbe rischiato di essere annientata da un carico di parecchie tonnellate della sostanza inibitoria che aveva inventato per salvare la vita.



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