GrishaVerse - Il regno corrotto by Leigh Bardugo

GrishaVerse - Il regno corrotto by Leigh Bardugo

autore:Leigh Bardugo
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-11-05T16:00:00+00:00


18

KAZ

Penetrare in casa non fu neanche così lontanamente difficile come avrebbe dovuto essere, e questo mise Kaz sul chi va là. Stava dando troppo credito a Van Eck? “L’uomo ragiona da mercante” rammentò a se stesso mentre si infilava il bastone sotto il braccio e scendeva giù per una grondaia. “È ancora convinto che il denaro lo tenga al sicuro.”

I punti d’ingresso più facili erano le finestre al piano superiore della casa, accessibili soltanto dal tetto. Wylan non era portato per arrampicarsi o calarsi, per cui Kaz andò avanti per primo e lo fece entrare dai piani inferiori.

«Due gambe buone e ha bisogno di una scala a pioli» borbottò Kaz, ignorando la fitta che la sua gamba gli lanciò come per dargli ragione.

L’idea di effettuare un altro colpo insieme a Wylan non lo faceva impazzire, ma la sua familiarità con la casa e con le abitudini paterne gli sarebbe stata utile se fossero spuntate delle sorprese, e poi era il più preparato a manipolare l’acido aurico. Kaz pensò a Inej, appollaiata sul tetto della Chiesa del Baratto, le luci della città che scintillavano di sotto. Questo è quello in cui sono brava io, per cui lasciami fare il mio lavoro. D’accordo. Avrebbe lasciato che tutti loro facessero il proprio lavoro. Nina avrebbe portato a termine la sua parte della missione, e gli era sembrato che Inej riponesse fiducia a sufficienza nella propria abilità di camminare sulla fune, malgrado lo scarso riposo e l’assenza di una rete di sicurezza. Se avesse avuto paura te l’avrebbe detto? Hai mai mostrato della solidarietà verso chi ha paura?

Kaz scacciò quel pensiero dalla mente. Se Inej non dubitava delle proprie capacità, non l’avrebbe fatto nemmeno lui. E poi, se volevano quel sigillo per i cari rifugiati di Nina, lui aveva altri problemi da affrontare.

Per fortuna, il sistema di sicurezza di Van Eck non era fra quelli. Dal lavoro di sorveglianza di Inej era emerso che le serrature fossero opera di Schuyler. Erano delle piccole bastarde complicate, ma una volta sbloccata una le avevi sbloccate tutte. Kaz aveva stretto degli ottimi rapporti con un fabbro sulla Klokstraat, il quale era fermamente convinto che lui fosse il figlio di un ricco mercante affascinato dalla sua collezione di inestimabili tabacchiere. Di conseguenza, Kaz era sempre il primo a sapere esattamente come facessero i ricconi di Ketterdam a tenere al sicuro i propri averi. Una volta Kaz aveva udito Hubrecht Mohren, Mastro Ladro di Pijl, blaterare di quanto fosse bella una serratura di qualità mentre si ubriacava di birra scura al Club dei Corvi.

“Una serratura è come una donna” aveva detto con gli occhi appannati. “Devi sedurla perché ti sveli i suoi segreti.” Era uno dei vecchi compari di Per Haskell, felice di stare a parlare dei bei tempi andati e delle grandi truffe che aveva organizzato, specialmente se in questo modo poteva evitare di ammazzarsi di lavoro. E quello era esattamente il tipo di saggezza spicciola che i vecchi scrocconi come lui amavano dispensare. Ma certo, una serratura era come una donna.



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