Luigi Einaudi: un economista nella vita pubblica by Giovanni Farese

Luigi Einaudi: un economista nella vita pubblica by Giovanni Farese

autore:Giovanni Farese [Farese, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Historical, Storia, General, Modern, 20th Century, Political Science, Political Process, Leadership
ISBN: 9788849833416
Google: vKObtgAACAAJ
editore: Rubbettino
pubblicato: 2012-06-06T22:00:00+00:00


Il 23 dicembre viene annunciata l’uscita, tra gli altri, di Einaudi. Il clima è mutato. Ma pur in un clima mutato la sezione economica del «Corriere» viene affidata a un economista, Alberto De’ Stefani. Ciò significa che lo spazio aperto da Einaudi, quello dell’economista intellettuale che è ascoltato dal grande pubblico, è un dato acquisito. La politica e la società hanno bisogno dello sguardo dell’economista. Certo, il clima è allora di illibertà; ma il dato resta e resterà tale nel 1945, come resta oggi.

Inizia per Einaudi una terza vita, dopo gli anni della formazione,dopo gli anni dell’affermazione. È l’immersione in una vita ritirata e, per molti versi, più intima. Passano quasi venti anni prima della riemersione pubblica. Non smette di leggere, scrivere, studiare. Nell’estate del 1926 si reca negli Stati Uniti per tenervi una serie di conferenze. Sono passati oltre venti anni dall’ultima volta in cui ha lasciato il Paese, da quel breve passaggio giovanile in Svizzera. Vive nel rifiuto dei viaggi all’estero. Ma nel 1926 il viaggio negli Stati Uniti è forse un motivo di salutare evasione. Tocca le sedi più prestigiose degli studi universitari, quali Berkeley, Columbia, Harvard, Princeton, Yale. Al ritorno in patria lo attende la cattiva sorte. Sono i giorni afosi di agosto. Scende da un tram ancora in movimento e cade: ne risulta la frattura del collo del femore della gamba sinistra. Sarà claudicante per il resto della vita. La zoppia diventa uno dei tanti tratti fisico-mentali caratteristici di Einaudi, che ne fanno quasi una icona. Sono i contrasti a colpire: un grande uomo in un piccolo corpo; il fisico gracile, ma indurito dalla vita; lo sguardo antico, ma gli occhi vivaci; i capelli ispidi e bianchi, e gli occhiali tondi e neri; la penna velocissima, e il bastone lento. Anche la vita familiare arriva a una svolta. Il primo figlio, Mario Einaudi, dopo la laurea in Giurisprudenza a Torino con relatore Gioele Solari e dopo gli studi di storia del pensiero politico, alla London School of Economics, con Harold Laski (1893-1950), futuro presidente del Partito laburista (1945-1946), diventa professore a Messina. Nel 1932 sposa Manon Michels, figlia di Roberto Michels (1876-1936): allievo di Max Weber, teorico delle élites, Michels è introdotto all’Università di Torino da Loria ed Einaudi; socialista, poi fascista, è professore di storia delle dottrine economiche e politiche. Con il matrimonio Mario e Manon si trasferiscono negli Stati Uniti. Dalla famiglia arrivano a Luigi Einaudi gioie e dolori. Nella notte del 23 marzo 1929 il secondo figlio, Roberto Einaudi, ingegnere, viene arrestato mentre attacca dei manifesti elettorali antifascisti in vista del plebiscito di quell’anno. Mussolini impone al Prefetto di Torino che Einaudi chieda, per iscritto, la liberazione del figlio e si impegni a vigilare su di lui. Un colpo durissimo.

Nel 1931 Roberto Einaudi viene assunto alla Sofindit. Si tratta della società pensata per smobilizzare, all’indomani del grande crollo del 1929, il portafoglio industriale della Banca commerciale italiana. Nel 1934 Roberto viene nominato sindaco della società elettrica Alta Italia, ma la nomina viene presto revocata per volere di Mussolini, a causa del passato antifascista.



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