L'unico e la sua proprietà (Italian Edition) by Max Stirner

L'unico e la sua proprietà (Italian Edition) by Max Stirner

autore:Max Stirner
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
ISBN: 9788845978074
editore: Adelphi
pubblicato: 2016-07-13T22:00:00+00:00


Infatti solo chi vive ha ragione.

Vattene in pace, sogno di tanti milioni, vattene, tiranna millenaria dei tuoi figli!

Domani ti si accompagnerà al sepolcro e presto ti seguiranno le tue sorelle, i popoli. Ma quando tutti ti avranno seguito – sarà sepolta l’umanità intera e io sarò mio soltanto, io, l’erede che ride!

La parola Gesellschaft (società) deriva da Sal. Se una sala [Saal] racchiude molte persone, ecco che la sala fa sì che queste persone si trovino in società. Esse sono in società e compongono al massimo una società da salotto, scambiandosi appunto chiacchiere convenzionali da salotto. Se si arriva a veri rapporti, questi sono da considerarsi indipendenti dalla società, in quanto possono esserci o non esserci senza per questo modificare la natura di ciò che si chiama società. Una società è dunque l’insieme delle persone che si trovano in una sala, anche se tacciono oppure si riempiono la bocca di vuote frasi di convenienza. I rapporti sono invece espressione di reciprocità, azioni, commercium fra i singoli; la società è solo l’atmosfera comune della sala e in società si trovano anche le statue di una sala di museo, che sono appunto «disposte a gruppi». Si usa dire che «si possiede una sala in comune», ma le cose stanno diversamente; è la sala che possiede noi o che ci ha in sé. Fin qui il significato naturale della parola «società». Da ciò deriva che la società non viene prodotta da te e da me, ma da una terza cosa che ci rende compagni in società: è appunto questa terza cosa che produce, che crea la società.

Lo stesso vale per una società di carcerati o compagnia di carcerati (compagni in quanto ospiti della stessa prigione). In questo caso la terza cosa è più ricca di contenuto della sala, che era una pura determinazione di luogo. Un carcere non significa più soltanto uno spazio, ma uno spazio che ha una ben precisa relazione con coloro che lo occupano: si tratta di un carcere solo perché è destinato ai carcerati, senza i quali non sarebbe appunto che un semplice edificio. Ma chi dà alle persone che vi sono riunite un’impronta comune? Evidentemente il carcere, perché solo mediante il carcere essi sono carcerati. Chi determina allora la forma di vita della società dei carcerati? Forse ancora una volta il carcere? È certo che essi non possono aver rapporti che come carcerati, cioè solo nella misura in cui è loro concesso dagli ordinamenti carcerari; ma il carcere non può favorire il loro rapporto personale, da io a io, anzi, al contrario, deve far attenzione a impedire questi rapporti egoistici, puramente personali (solo un rapporto personale è un vero rapporto da io a io). Il carcere vuole certamente che noi facciamo un lavoro in comune, per esempio che azioniamo una macchina, insomma che mettiamo in opera qualcosa; ma il fatto che io dimentichi di essere un carcerato ed entri in rapporto con te, che pure prescindi dal tuo essere carcerato, è un grosso pericolo per il carcere e non solo non può venir favorito, ma viene anche vietato.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.