L'uomo dal vestito grigio. by Wilson Sloan -

autore:Wilson Sloan - [-, Wilson Sloan]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00DIBI974
editore: Milano, Mondadori
pubblicato: 1957-01-02T00:00:00+00:00

- Ma come potrà correggersi? - domandò Helen. - Che educazione sta ricevendo? Ogni mattina dorme fino a mezzogiorno. Impiega tutto il pomeriggio per vestirsi. E

quasi sempre, quando è sveglia, ha qualche accompagnatore.

Credi che questo genere di vita la correggerà? Dio mio, già non fa altro che lamentarsi di essere annoiata.

Annoiata a diciotto anni!

- Dovrebbe andare all’università, - disse Hopkins.

- Ieri ha opposto un netto rifiuto. L’università è per i bambocci, dice. Afferma che tutti i suoi amici sono più brillanti dei professori universitari… Immagino che dicendo così pensi al commediografo.

Hopkins terminò di bere. - Di’ a quella ragazza di portare qui una bottiglia e un secchiello con il ghiaccio.

Helen toccò il cordone del campanello e un attimo dopo la cameriera apparve. - Avete suonato, signora? -

domandò. - Mi avete chiamata?

- Portate una bottiglia di whisky scozzese ed un secchiello con il ghiaccio per il signor Hopkins, - ordinò Helen.

- Subito, signora, - rispose la ragazza, e uscì in fretta.

- Quella ragazza mi rende nervoso, - osservò Hopkins.

- Dove l’hai pescata?

- È solo un po’ inesperta. Credo che tu le incuta soggezione.

- Mi piace versarmi da bere per mio conto!

- Non innervosirti, caro, - lo esortò Helen. - Non è da te.

- Scusami, - disse Hopkins.

Quando la cameriera ebbe portato la bottiglia di whisky e il secchiello con il ghiaccio, Hopkins si riempì il bicchiere e bevve un lungo sorso. - Penso che faresti bene a dire a Susan che deve andare all’università e basta.

- L’ho fatto e mi ha risposto di non essere medievale.

Esattamente così.

- Forse dovremmo essere un po’ più severi con lei. Dille che se non andrà all’università non le passeremo più un soldo.

- Gliel’ho già detto, - rispose Helen con pazienza.

- Ha risposto che facciamo pure. Le è già stato offerto un contratto per cantare con un’orchestra, dice, e ritiene che potrebbe farsi fare un provino cinematografico. E il bello è che ha ragione: innumerevoli persone sarebbero dispostissime ad assumere tua figlia, e puoi ben renderti conto del perché. Soltanto per il fatto di essere tua figlia non è uguale alle altre. L’hai posta di fronte a un problema e sarebbe ora che tu cominciassi ad aiutarla a risolverlo.

- Non vedo che cosa potrei fare, - rispose Hopkins.

- Non è più una bambina. Se vuole rovinarsi l’esistenza, né tu né io possiamo fare molto. Non ci resta che tenerla d’occhio, e se commette qualche pazzia, le assicurerò una piccola rendita, e destinerò il resto del patrimonio alla mia fondazione benefica.

- La fondazione Ralph Hopkins! - esclamò Helen amareggiata.

- Insieme ai titoli dei giornali sui divorzi di nostra figlia basterà a rendere eterno il tuo nome.

- Non facciamo tragedie, - disse Hopkins.

- Non faccio tragedie! - replicò Helen, alzando la voce.

- Desidero solo esaminare alcuni fatti. L’educazione dei tuoi figli l’hai sempre lasciata a me. Me la sono sbrigata da sola e fino a oggi non ho poi fatto fiasco. Bobby era un bravo ragazzo; non te ne sei mai accorto, ma lo era.

Aveva ottimi voti all’università, e non si metteva mai nei guai, e si arruolò nei marines perché ritenne che fosse suo dovere.

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