Maleficae by Giulia Paganelli

autore:Giulia Paganelli [Paganelli, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-09-28T12:00:00+00:00

Ciò che mi viene da scrivere, ora, è questo. Non ho paura nell’affermare che la pratica attraverso cui i corpi – anche quelli maschili, pur con declinazioni e conseguenze diverse – vengono incastrati in storie e narrazioni è una matrice. E che la punizione per i corpi che deviano dal tracciato è, in modo fisiologico, necessaria per l’esistenza della matrice e per la nostra esistenza intesa come collettività, in quanto persone appartenenti a un gruppo sociale con proprie regole e simboli. Dico anche che le storie, che amiamo e santifichiamo, sono gli stessi strumenti di Viktor Frankenstein e che noi, noi corpi che vaghiamo nel mondo in epoche diverse e spazi diversi, siamo la sua creatura.

Il corpo biologico non esiste. Siamo pezzi di archetipi e tropi che vengono cuciti insieme sommariamente per creare un paravento, uno strato di stoffa lucida e bellissima che impedisce la vista della decomposizione. Non vediamo il mondo morire perché non siamo abituati a osservare il nostro corpo decadere come macchina, processo e funzionamento. E mi spingo a dire che tutti i corpi del mondo sono corpi culturali: la biologia smette di esistere nel momento in cui veniamo guardati durante l’ecografia e si ipotizza che abbiamo le labbra di nostra madre o il naso di nostro padre, o ancora quando qualche app ci dice che alla terza settimana siamo grandi come una noce. Dico che nessuno di noi è esente, nessuno può sottrarsi a questo processo. Dico che lo sguardo esterno plasma il nostro corpo e il nostro stesso sguardo, prima di una qualsiasi possibile autodeterminazione. Dico, ancora, che le storie sono un’arma potentissima perché da mille e mille anni si sommano, arrivando a costruire il modo in cui guardiamo il mondo. Ma anche che, con un percorso difficilissimo, possono diventare un aiuto. Le storie devono essere quanto piú diverse possibili per creare la possibilità di una fessura, sebbene ogni nostra storia, indipendentemente dalle intenzioni o dalle credenze, partecipi al potere.

Dobbiamo fare qualche passo indietro, e osservare il tempo.

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