Maurice Merleau Ponty by Luca Taddio

Maurice Merleau Ponty by Luca Taddio

autore:Luca Taddio [Taddio,Luca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-01-30T00:00:00+00:00


13.

L’illusione di Zöllner

“La vera filosofia consiste nel reimparare a vedere il mondo” (FP, 30). Merleau-Ponty ci insegna ad accogliere le ambiguità del corpo e della percezione, la sua opera si delinea come un’inesauribile descrizione del mondo fenomenico; egli coglie il “paradosso” di inscrivere le “cose” nel linguaggio naturale ed espressivo, la cui struttura di fondo non può essere spiegata se non viene assunta nella sua complessità e accolta nei dispiegamenti delle sue articolazioni; questo aspetto non dev’essere inteso come un vincolo inaggirabile rispetto alla possibilità di accedere direttamente alla dimensione sensibile-percettiva: un dolore non ha bisogno della parola per essere sentito! Il fatto che il linguaggio implichi un’interiorità non significa che sia impermeabile e in sé chiuso, “esso è la presa di posizione del soggetto nel mondo dei suoi significati” (FP, 265).

Per sua natura, il linguaggio ci allontana dallo spettacolo del visibile: Merleau-Ponty ci insegna ad apprezzare la dimensione sensibile delle cose, suggerendoci di prendere a modello il modo in cui i pittori praticano il loro sguardo sul mondo, ci mostra cioè che possiamo imparare a guardare il mondo con altri occhi. “Vi sono sì spettacoli confusi, come un paesaggio in un giorno di nebbia, ma per l’appunto noi ammettiamo sempre che nessun paesaggio reale è in sé confuso. Non lo è se non per noi” (FP, 38). Saper cogliere l’apparire della cosa nei modi che gli sono propri, anche quando, come dice Metzger, il fenomeno osservato “appare come non abituale, inatteso, illogico o insensato, e anche se contraddice a convenzioni indiscusse o ad abitudini di pensiero molto familiari”. Dobbiamo imparare a “lasciar parlare le cose stesse” non facendoci “fuorviare da quanto ci è noto o abbiamo appreso, dall’ovvio, dal sapere implicito, dalle esigenze della logica o dalla povertà del nostro vocabolario”.25 Non si tratta di sciogliere le ambiguità della percezione attraverso gli strumenti della logica, bensì di cogliere il senso che la percezione delle cose ci offre così come appare: “Questa ambiguità non è una imperfezione della coscienza o dell’esistenza, ma ne è la definizione” (FP, 431).

In quanto tali, gli strumenti concettuali del pensiero non afferiscono perfettamente all’esperienza: essi infatti la rappresentano, la filtrano, la veicolano e la interpretano; tuttavia, si tratta di apprendere, attraverso la fenomenologia, a non imprimere il sigillo del concetto sulla cosa, ma a descrivere i fenomeni adeguando il linguaggio al loro apparire anziché alle nostre esigenze tecnico-pratiche. Non lasciandoci guidare o fuorviare solo dai binari del cogito, proviamo a utilizzare un esempio per mettere alla prova quanto stiamo dicendo. Analizziamo nel dettaglio la seguente immagine:

Fig. 13. Illusione di Zöllner

Nell’illusione di Johann Zöllner vediamo “le linee principali inclinate le une sulle altre” (FP, 73). L’“intellettualismo” ha la pretesa di ridurre il fenomeno illusorio a un “errore” dovuto all’intervento delle linee ausiliarie sulle linee principali, quando, invece, dovremmo confrontare e analizzare fra loro proprio queste linee principali. Con il termine “intellettualismo” Merleau-Ponty indica quella lunga tradizione di pensiero che si articola, in opposizione all’empirismo, dal razionalismo al criticismo: la percezione non viene compresa sulla base dell’esperienza,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.