Max e Flora by Isaac Bashevis Singer

Max e Flora by Isaac Bashevis Singer

autore:Isaac Bashevis Singer [Singer, Isaac Bashevis]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2023-05-08T22:00:00+00:00


PARTE SECONDA

CAPITOLO SESTO

Si avvicinava settembre. Il terreno sabbioso di Miedzeszyn era coperto di fiori violetti di cui Max ignorava il nome. Conosceva forse il nome dei fiori selvatici che crescevano intorno al cortile del giudice del villaggio, Maciek Chlostak? Del resto, che importanza aveva il nome di un fiore o di una pianta? A Miedzeszyn Max era diventato un intellettuale. Ogni giorno leggeva il giornale yiddish dalla prima all’ultima pagina, inclusi gli annunci. Rashka aveva trovato qualche libro in polacco a casa del giudice la cui figlia, che andava a scuola, dava a Max lezioni di geografia, zoologia e storia. Era strano che Max avesse scelto di nascondersi proprio in casa di chi aveva il compito di far rispettare la legge. Stack, il genero del giudice, era funzionario del governo a Polenice. Nessuno aveva chiesto di vedere i documenti di Max, nessuno aveva manifestato il minimo sospetto su di lui. La moglie del giudice, Barbara, un donnone che pesava almeno centrotrenta chili, aveva deciso di accogliere in casa durante l’estate degli ospiti paganti. Max aveva detto a lei e al marito che Rashka era sua figlia e che erano venuti dal Sud America perché la ragazza aveva i polmoni deboli e il medico aveva raccomandato un soggiorno nella regione di Otwock, la cui aria buona era rinomata nel mondo intero.

Per una camera con veranda e pensione completa Max pagava dieci rubli alla settimana. Se avesse trattato il prezzo, gli confessò in seguito Barbara, lei lo avrebbe abbassato a otto rubli, ma a lui non interessava fare economia, poteva vivere lì una vita intera senza intaccare la sua fortuna. Nella stanza c’erano due letti, ma Max e Rashka dormivano nello stesso, e ogni mattina lei toglieva il copriletto dall’altro e stazzonava le lenzuola per evitare sospetti. Max osservava con stupore la rapidità con cui una ragazza di quindici anni era diventata una donna. La sola cosa che gli mancava erano le parole di Flora, gli scherzi, le allusioni, le sue storie su Feivele Shechter, sugli uomini che la desideravano, le tentazioni a cui diceva di aver resistito. Ora sapeva che erano solo bugie e inganni. Feivele Shechter l’aveva tirata fuori da un bordello. Di certo lei gli aveva piantato un paio di corna anche a Buenos Aires ed era andata a letto con Levinson e tutti i suoi amici. Max cercava di accendere l’immaginazione di Rashka, ma lei era piuttosto refrattaria. Continuava a parlare di papà, di zio Meir, di zia Leah. Non sopportava il fumo delle sue sigarette. Non assaggiava nemmeno il cognac che Max acquistava a Otwock. Una fanciulla rispettabile, una brava ragazza ebrea.

Aveva già iniziato a dire che voleva un bambino, e insisteva che lui mandasse a Flora le carte per il divorzio. Max però non aveva idea di dove lei fosse. Era ancora in Polonia? O in viaggio per Buenos Aires? Lui aveva rotto con tutto e tutti. Miedzeszyn avrebbe potuto trovarsi in Brasile o in Cile. Era probabile che la polizia lo stesse cercando, ma a



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