ME009_The Cure.Disintegration una favola dark [by Morganebook] by Jeff Apter

autore:Jeff Apter
La lingua: it
Format: mobi
editore: Morganebook
pubblicato: 2012-05-09T22:00:00+00:00

Capitolo 8

"Ho composto una canzone stupida e calcolata come Let's Go To Bed per rispondere a tutti quelli che vedevano i Cure come un gruppo esclusivamente pessimista e prevedibile".

Robert Smith

La sua band stava andando in pezzi, ma da un certo punto di vista Robert Smith era un uomo molto fortunato. Negli ultimi tre anni e con i tre album più recenti il crollo si era palesato, e lui aveva fatto di tutto per alienarsi le simpatie del pubblico, degli amici e dei compagni della band. Mary Poole, fidanzata storica, era l'unica presenza costante nella sua vita. Era sprofondato più in basso di quanto avrebbe mai potuto immaginare e il complesso era andato a rotoli alla fine di un periodo che avrebbe definito "il tour di una squadra di rugby più che dei Cure", eppure Mary gli era rimasta accanto. E lui era abbastanza intelligente da capire quanto fosse stata importante e costante la fiducia che la ragazza aveva riposto in lui, quanto lo avesse aiutato a non uscire fuori di testa. "Ero stordito, e un po' inquieto", ha dichiarato Smith rievocando i suoi momenti difficili all'inizio degli anni Ottanta. "Sapevo che Mary era perfetta per me, perché mi era sempre stata vicina. Ma tutti quelli che conosco a un certo punto diventano maneschi, vanno su tutte le furie: è l'unico modo per farti capire quali sono i tuoi limiti. Io stavo cercando di capire quali erano i miei".[21]

A metà del 1982, il cantante comprese che non sarebbe dovuto scivolare ancora più in basso: doveva rimettersi seriamente in sesto. "A quel tempo il mio morale era a terra", ha confessato. "E questo aveva determinato anche un declino sul piano fisico. Non mi interessava più niente. Ci sono volute diverse cose per farmi uscire da quello stato". Mary fu la persona con cui Smith riusciva a comunicare, e che lo aiutò a superare l'impasse. "È stata quella che mi ha dato più forza", ha dichiarato. Quando conosci una persona da tanto tempo, hai la sua stessa età e le stesse esperienze alle spalle, hai dei vantaggi enormi, perché puoi capire le sue intenzioni e cosa gli stia succedendo". Però Smith era profondamente pessimista, e pensò che per uscire da quello stato di prostrazione esistenziale gli sarebbe servito qualcosa in più del conforto fisico e delle parole consolatrici: "Ti possono anche raccontare che tutto andrà per il meglio, quando in realtà sapete tutti e due che probabilmente non sarà così. Però per me è stato importantissimo avere accanto qualcuno con cui non dovevo fingere. Con lei potevo mostrarmi per quello che ero".

Le sue condizioni fisiche al ritorno dal Fourteen Explicit Moments erano pessime: un ventitreenne con seri problemi di droga, alcolismo e disturbi mentali. A differenza degli anni passati, quando tornava subito a immergersi nella preparazione di un altro album, stavolta il cantante diede ascolto ai segnali di pericolo inviatigli dal corpo e dalla mente: aveva disperato bisogno di una pausa. Dopo aver fatto visita ai Banshees, che stavano registrando Kiss In The

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