Messaggi di sangue by David Forgacs

autore:David Forgacs [Forgacs, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Cultura storica
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-07-15T00:00:00+00:00

Fig. 6.1. Cadaveri di alcune vittime del massacro del 19-21 febbraio 1937, stipati davanti alla chiesa ortodossa etiope di Petros e Paulos a Gulele, Addis Abeba. Dall’altra parte della strada gli italiani incendiavano i cadaveri. La fotografia, scattata da un italiano probabilmente il 20 febbraio, era venuta in possesso di Richard Pankhurst che l’ha ceduta nel 2015 a Ian Campbell, della cui collezione privata ora fa parte.

Nonostante questa maggiore consapevolezza da parte degli storici nessun governo italiano ha mai offerto ufficialmente le proprie scuse all’Etiopia per il massacro del 1937, così come non lo ha fatto nei confronti del governo libico per il massacro dei civili a Tripoli nel 1911. Nell’ottobre 2006, in risposta a un appello lanciato da Del Boca, una proposta di legge firmata da ventuno deputati, in gran parte del Partito dei comunisti italiani e compreso lo storico Nicola Tranfaglia, chiese l’istituzione di un ‘Giorno della memoria in ricordo delle vittime africane durante l’occupazione coloniale italiana’. Il giorno scelto, il 19 febbraio, quello dell’inizio del massacro di Addis Abeba, avrebbe dovuto rappresentare tutte le vittime dei quattro paesi africani – Eritrea, Somalia, Libia e Etiopia – occupati dagli italiani20. Ma la proposta decadde con il governo di Prodi e con la débâcle del Partito dei comunisti italiani e di Rifondazione comunista nelle elezioni del 2008 e non è mai stata ripresentata.

Se c’è qualche spiraglio di luce in questa lunga storia di negazioni e oblio è rappresentato dai testi citati in questo capitolo, che rimarranno disponibili a nuove generazioni di lettori, compreso il libro ampiamente documentato di Ian Campbell, pubblicato nella versione italiana da Rizzoli, e quello di Matteo Dominioni. Inoltre, nel bel romanzo di Gabriella Ghermandi, Regina di fiori e di perle (2007), gli eventi di Yekatit 12 sono narrati dal punto di vista di due sorelle eritree che lavorano come domestiche per un anziano italiano ad Addis Abeba.

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