Missione vendetta by James Swallow

autore:James Swallow [Swallow, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788822718853
Google: mNVJDwAAQBAJ
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2018-04-05T08:15:36+00:00

Dietro l’ingresso del casermone più vicino c’era una stanzetta che puzzava di sudore e cibo andato a male, in cui ogni centimetro di spazio disponibile era occupato da pc vecchi di almeno dieci anni, monitor sudici e luride tastiere. Metà degli sgabelli dell’improvvisato Internet café era già occupata, ma l’arrivo di Mahmud cambiò rapidamente la situazione. Non ci fu neanche bisogno che parlasse: quando lo videro, gli operai interruppero quello che stavano facendo e uscirono in fila per la strada, dove cominciarono cauti a conversare e fumare.

«Che dobbiamo farci con gli stranieri?». Mahmud si leccò le labbra. «Posso trovare un utilizzo per la donna…».

Amarah scosse il capo. «Non fare niente per ora. Mi servono vivi per pagarmi». Osservò i computer. «Che roba è? Vorresti farmi credere che queste macchine sono sicure?». Guardò torvo il monitor più vicino, vedendo uno schermo ingombro di icone a casaccio e finestre pop-up generate da un qualche malware.

«Questo è il meglio che ho da offrire», replicò Mahmud, passandogli una custodia chiusa da una zip. All’interno c’era una cuffia per Voip, una pistola semiautomatica Caracal e un caricatore di scorta. «Perdonami, fratello, ma…».

«Dovrò adattarmi». Amarah gli fece cenno di andarsene, nascondendosi l’arma nelle pieghe dell’abito. «Aspetta fuori».

Mahmud non parve contento di farsi comandare nel suo regno, ma cedette, chiudendo la sottile porta a soffietto che dava sull’ingresso.

Amarah scelse un altro computer e collegò la cuffia a una porta usb intasata dalla sporcizia. I due dispositivi si sincronizzarono e un link gli consentì immediatamente di fare una chiamata point-to-point senza bisogno di attraversare la rete telefonica degli Emirati.

Digitò un codice alfanumerico basato sui capitoli delle sure di Medina del Corano, una formula che aveva imparato a memoria quando era stato arruolato nella cellula operativa di Omad Khadir. Per chiunque altro, i numeri non avrebbero avuto alcun significato, ma per un agente di Al Sayf erano un segnale, un modo di raggiungere i fratelli.

Una finestra di dati sullo schermo del pc gli comunicò che la connessione era attiva, e Amarah sentì un click nelle cuffie. Si avvicinò il microfono alla bocca, ma ora che era arrivato il momento non sapeva bene cosa dire. «Sono qui», cominciò. «Jadeed Amarah, per Sua grazia e favore, la pace sia con Lui. Sono scappato dagli americani e sono pronto a tornare in guerra… Io…». Perse lo slancio e la voce gli si spense. C’era qualcuno ad ascoltarlo? O gridava al vento e le sue parole venivano registrate da una macchina lontana per essere ascoltate da un uomo che non sarebbe mai venuto? «Non ho abbandonato il giuramento», disse, d’improvviso arrabbiato. «E voi mi avete abbandonato?».

Si sentì un altro click e un indicatore sulla finestra dei dati da verde diventò rosso. Era stato disconnesso.

Con un ringhio infuriato e un improvviso moto d’ira venuto dal nulla, Amarah lanciò la cuffia dall’altra parte della stanza. Non sapeva cosa si era aspettato di sentire all’altro capo della linea – la voce sonora di Khadir, il suo comandante, che gli dava il bentornato all’ovile? – ma non silenzio.

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