Musica a specchio by Carla Moreni

Musica a specchio by Carla Moreni

autore:Carla Moreni [Moreni, Carla]
La lingua: ita
Format: epub
editore: IlSole24Ore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


‘‘

Vostra Maestà! Munificentissimo Imperatore! È con il più profondo rispetto che il sottoscritto osa rivolgerVi questa sua umile preghiera allo scopo di ottenere da Vostra Maestà il posto di vice maestro della cappella di corte...

Franz Schubert Lettera all’Imperatore Francesco II 7 aprile 1826

—

Non era femmineo e sdolcinato come vuole la tradizione: per quanto esile, scriveva «fortissimo» con tre effe

— Maurizio Pollini —

Vi racconto il mio Chopin

Un grande direttore d’orchestra come Wilhelm Furtwängler invidiava Chopin ai pianisti. Impossibile resistere al fascino, alla sua capacità di attrazione. Chopin appartiene alla famiglia dei grandi compositori, ed è anche l’autore che ha creato una scrittura per il pianoforte impareggiabile, unica, meravigliosa. Sono queste le due facce di Chopin, il musicista della magia timbrica e insieme della sostanza musicale straordinaria.

Storicamente Chopin è stato il primo dei grandi compositori a pensare al pianoforte staccandolo dalla tradizione tedesca: erano appena scomparsi Beethoven e Schubert; c’era Clementi, più importante di quanto si creda. La letteratura viennese incarnava in modo esclusivo il nuovo strumento. Poi arrivò lui, dall’aristocratica e colta Varsavia, quasi senza maestri. E fu subito evidente che la sua personalità sulla musica non aveva affinità con alcuna tradizione. Chopin si impose come lo straniero che realizzò con la propria opera il paradigma assoluto del pianoforte. Non aveva precedenti.

Amava Bach e Mozart; non si sentiva vicino a Beethoven e a Schubert. Bach e Mozart rappresentavano la nostalgia della perfezione classica. Non posso credere che fosse una boutade quella di Arthur Rubinstein, quando diceva essere Chopin un classico e Beethoven un romantico. Accreditate testimonianze ci raccontano le fasi diverse del modo di lavorare di Chopin: la prima era contraddistinta da una fantasia accesissima, una sorta di delirio creativo; la seconda si manifestava con caratteri opposti, dove la lucidità razionale espungeva tutto quanto non rispondesse al desiderio di massima perfezione formale. Nei manoscritti di Chopin, ad esempio, la conclusione della Seconda Ballata è scritta in quattro modi diversi, usando sempre gli stessi accordi. Il medesimo materiale viene ora presentato in una forma più allargata, sontuosa, ora invece disposto in una scrittura più povera, forse più toccante.

Chopin era sempre insoddisfatto, maniacalmente severo. È quasi scontato ribadire oggi che non è mai esistito il musicista femmineo e sdolcinato, tramandato da tanta letteratura oleografica, della quale già Rubinstein aveva fatto ampiamente piazza pulita. In realtà, anche il discorso della sonorità raccolta delle sue esecuzioni andrebbe trattato con maggiore oggettività.

Noi sappiamo, dai racconti dei suoi contemporanei, che il suono di Chopin era molto esile. La sua figura, del resto, era estremamente magra; pesava meno del figlio adolescente della Sand. Ma, nello stesso tempo, nella sua musica troviamo molto spesso la richiesta di “fortissimo” con tre “effe”, mentre non così frequenti sono i “pianissimo”. Inoltre, al di là dell’intensità, la scrittura è disposta in modo tale da ottenere grandi sonorità. Oltre al timbro, al colore, che deve essere sempre bello, Chopin immagina senz’altro un pianoforte dalla pienezza robusta, potente, che suoni anche «il più forte possibile», spaziante su una gamma dinamica straordinariamente estesa. Altro pregiudizio



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.