Negroland by Margo Jefferson

Negroland by Margo Jefferson

autore:Margo Jefferson [Jefferson, Margo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788898970919
editore: 66th and 2nd
pubblicato: 2017-10-25T22:00:00+00:00


University High: 1960-1964. Non c’è niente da fare, questa ragazza è destinata a essere infelice per almeno tre dei quattro anni venturi. Una delle tante liceali infelici, ognuna con la propria sfera di realtà e di dolore (è una frase che trovai in seguito leggendo William James).

Chi di noi era stato insieme fin dall’asilo, fin dalla prima, dalla seconda o dalla terza, resta intimidito dai nuovi arrivati. A suscitare più attenzione sono Negri ed ebrei, soprattutto gli ebrei. I nuovi arrivati ebrei sono tipi “perbene” delle “migliori scuole del Midwest”: lui in pantaloni e camicia button-down camminava sicuro per i corridoi, lei in golfino di mohair e gonna in tinta, capelli perfetti alla paggetto con le punte all’insù; facevano tutti parte di associazioni studentesche che a U-High non erano ammesse, ma di cui si parlava molto, famose. Avevano amici nelle scuole pubbliche. Amici spavaldi e disinvolti.

I nuovi arrivati Negri sono inferiori di numero e nel complesso molto meno influenti. I ragazzi, tuttavia, affermano il loro stile, importando la scattante parlata nera. Incedono da bulli anche se portano maglie Henry Higgins, camicie button-down e pantaloni dritti. Le ragazze sono più tranquille, molte di loro non potrebbero permettersi quella stessa sbruffoneria da strada. (L’unica che lo fa è trattata come un facsimile di un ragazzo. Risponde a tono ai furbi senza alcun timore apparente. E questo, all’ultimo anno, la porta a essere giudicata aggressiva sul piano sessuale oltre che verbale).

Quello che entrambi i gruppi comunicano – apertamente, sfacciatamente – è il potere tipico di escludere o accettare di chi non è Wasp. In questo, naturalmente, gli ebrei sono più bravi. Sono di più e sono bianchi. Restano, nonostante tutto, una minoranza – è proprio questo a essere così allettante, così attraente –, ma una minoranza con il potere di stabilire i parametri che gli altri dovranno invidiare, imitare, rifiutare, o davanti ai quali dovranno indietreggiare.

ALCUNE SFERE DI REALTÀ E DI DOLORE

– Coppie interrazziali, a meno che tu non sia un beat

di prima categoria che segue il programma

radiofonico di Studs Terkel, che non ascolti

Mose Allison e Missa Luba, che non sgattaioli nei locali

jazz e blues.

– Essere bollati come “repellenti”. Dei gruppetti

di ragazzi sfrontati si sistemavano lungo le scale

e ti dicevano chiaramente cosa pensavano di te.

– Desiderio di distinguersi – per intelligenza

e talento – senza alienarsi le simpatie di qualcuno.

Desiderare di essere onnipresente e benvoluta.

Voglio essere capace di divertirmi per cose sciocche. Conoscere il trucco per capire quando essere futile con intelligenza, spensierata, e quando evitare eccessi di emotività.

Cos’altro vuole questo “io” da liceale, così angosciato e pieno di desideri?

Volevo continuare a fare la ragazza pompon all’infinito, solo perché da matricola ero entrata, miracolosamente, in squadra, ed ero stata l’unica matricola a esserci riuscita. Era stata una decisione dettata esclusivamente dai miei meriti scolastici, perché pur essendo vivace non potevo contare né sul prestigio né su uno stile particolarmente credibile.

Ah, le tristi ricompense per merito!

Quei viaggi in autobus per andare alle partite, durante i quali non è che venissi deliberatamente ignorata, ma solo, con disinvoltura, non calcolata.



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