Nelson Zampaditigre by Lena Frölander-Ulf

Nelson Zampaditigre by Lena Frölander-Ulf

autore:Lena Frölander-Ulf [Frölander-Ulf, Lena]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-01-10T23:00:00+00:00


NOTTE IN VIA DELLE MARIONETTE

“Chiedo infinitamente scusa, signor Blinkermann, crede che potremmo dormire qui questa notte?”

“Non ora…” risponde, brontolando da dietro la porta. Si sente uno scatto della serratura e una catena sbatacchiata con rabbia.

“Per favore, signor Blinkerm… Blinker, sempre che non sia troppo disturbo!” Gli occhi scuri di Zamba luccicano e il pelo bianco che ha intorno al muso è così morbido che sembra quello di un gattino. Tiene in braccio Nelson, cullandolo. “Vede… vedi, la signorina Alfresco è sulle tracce del piccolo. E anche sulle mie, a dire il vero. E lei, signor Blink… tu, magari potresti…”

“In fuga dai tutori dell’ordine? Allora è un altro paio di maniche!”

Blinker spalanca la porta. “Siete nel posto giusto!” esclama. “Perché Blinker è il paladino segreto di tutti gli avventurieri! E il Teatro Verde è il segretissimo quartier generale di tutti i segreti!” Fa un nodo alla cintura della vestaglia di velluto, si liscia i baffi sottili e si rimbocca le maniche. Poi sistema le sedie nella cucina disordinata e di gran carriera inizia a preparare della camomilla e a spalmare di burro tre fette di pane. Nelson, che è in braccio a Zamba, non fa in tempo ad addentare la sua che Blinker è già salito al piano superiore dove sta sbattendo ante e sportelli a destra e a manca.

“Potete nascondervi nella buca del suggeritore,” dice Blinker che intanto è tornato con la faccia accaldata. “Ho sistemato tutto!” Si asciuga il sudore sulla fronte con la manica e si mette a sedere al tavolo della cucina. “Ho sempre saputo che eri una brava… mmh… tigre,” aggiunge, versandosi la camomilla in una tazza decorata con dei fiori rosa. “Ma come sei finita qui? A Brogliaburgo, intendo. E com’è possibile che tu sia come sei… non del tutto tigresca, per così dire?”

“Oh, è una lunga storia,” mormora Zamba, incantata per un attimo ad arrotolarsi i baffi. “Sono nata nella giungla. La mamma e io eravamo tigri selvatiche. Di quel periodo ricordo solo i fiori smeraldo che rischiaravano la notte e le scimmie che parlottavano sugli alberi, cose così. E il profumo della mamma che dormiva su un tronco caldo di muschio…” Zamba smette di parlare. Blinker apre la bocca per dire qualcosa, ma Nelson gli lancia un’occhiata che dice “ssh”. Quando si tratta di mamme, non bisogna avere fretta.

“Non occorre sapere tutto, quando si è piccoli come te, Nelson,” continua Zamba dopo un po’. “Ma qualcosina si può dire.” Si gratta dietro un orecchio. “A quei tempi nella giungla c’erano molti cacciatori e noi abbiamo avuto sfortuna. Io ero ancora una cucciola il giorno in cui siamo capitate troppo vicine agli umani. Così la mia vita nella giungla è stata breve. Poi, quando sono cresciuta, le altre tigri del campo mi hanno raccontato varie cose, sulla giungla e sulla vita da tigre.”

“Campo?” chiede Nelson. “Cosa intendi? Era un campo scuola di ginnastica?”

“No, Nelson.” Zamba lo accarezza sui capelli scompigliati. “Siamo finite in campi diversi, la mamma e io. Lei aveva una pelliccia di rara bellezza.



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