Non farti fottere by Lilli Gruber

Non farti fottere by Lilli Gruber

autore:Lilli Gruber [Gruber, Lilli]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-03-26T12:00:00+00:00


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Il porno degli orrori

Sul «New York Times» del 4 dicembre 2020, l’inchiesta del noto opinionista Nicholas Kristof ha un titolo che attira l’attenzione: I bambini di Pornhub.

Il giornalista attacca Pornhub con una virulenza rara, senza temere le critiche spesso riservate a chi si occupa di questi argomenti: censura, moralismo, ipocrisia. Sostiene che il sito abbia lasciato circolare video che mostrano violenze su minori: adolescenti non consenzienti.

Kristof accusa l’aggregatore di guadagnare con questi contenuti proibiti, grazie a ricerche come «ragazze sotto i 18 anni» o «14yo», cioè quattordicenni, che danno oltre 100.000 risultati. «La maggior parte dei video sul sito non sono violenze sui bambini, ma troppi lo sono» commenta il giornalista. E dà la parola a numerose vittime, costrette ad avere rapporti sessuali con adulti, o filmate dagli «amichetti» che hanno poi messo online le testimonianze delle loro prodezze. «Il sito guadagna sugli stupri di bambini, il revenge porn, le telecamere nascoste nelle docce, i contenuti razzisti e misogini e le riprese di donne soffocate con sacchetti di plastica» scrive Kristof. E per la prima volta sul quotidiano più influente degli Stati Uniti illustra la dimensione del fenomeno, con i miliardi di visite al mese e i milioni di video caricati ogni anno.

Dopo questo intervento, in America si è aperto un dibattito vivace sugli aspetti più controversi della pornografia online, soprattutto sulla pedopornografia e sul revenge porn. Come effetto immediato, Pornhub ha dovuto cancellare milioni di clip sospette, e bloccare le parole chiave che permettevano di fare ricerche mirate per scene violente o con minorenni. Ma non è facile trovare soluzioni più strutturali.

Trovo che questo caso sottolinei un passaggio importante: dalla dimensione personale, di scelte e comportamenti individuali del popolo del porno, alla dimensione sociale e politica. Kristof ha messo il dito nella piaga: lo strapotere globale dell’impero del porno digitale. Un aspetto confermato dal centro studi Diggity Marketing, in un’inchiesta realizzata sempre nel 2020 intervistando un campione di quasi 6.400 persone. Vengono elencate le tre aziende con il maggiore impatto sociale nei primi vent’anni del nostro secolo: Facebook, Google e Pornhub. Quest’ultima ne esce male, con il 56 per cento degli intervistati che le assegnano la palma per «l’impatto più negativo sulla società».

La pandemia di Covid-19 ha segnato un punto di svolta grave: i bersagli dei pornografi della rete hanno anche meno di sette anni. Secondo il report 2022 della Internet Watch Foundation, un’organizzazione no-profit inglese, dal 2020 nel mondo gli abusi online a danno di minori sono più che raddoppiati; il 96 per cento delle vittime sono ragazzine. Molto del materiale è generato dai bambini stessi, caduti nella trappola dei mostri. L’ipotesi è che le restrizioni e il lockdown, portando i più piccoli a passare tanto tempo in casa e su internet, abbiano creato involontariamente un terreno fertile per gli approcci dei molestatori, che li convincono a inviare contenuti più o meno espliciti. Alla fine del 2023, il report della polizia postale italiana sui cyber-reati evidenziava che i casi di adescamento online riguardano in larga maggioranza minori tra



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