Storie di vampiri (Newton) by Autori Vari

Storie di vampiri (Newton) by Autori Vari

autore:Autori Vari
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2011-08-14T09:06:20+00:00


Le guance di Anastasia avevano assunto colore, e le sue mani tese avanti sembravano sfiorare gentili e carezzevoli il volto di qualcuno venuto a visitarla in sogno. Tremiti di emozione percorrevano il suo corpo snello e voluttuoso, e il petto le si sollevava a un ritmo sempre più rapido. Con imbarazzo mi resi conto che la fanciulla mostrava i sintomi di una violenta quanto imprevedibile eccitazione erotica, e che le sue labbra si muovevano come per baciare quelle di un amante per lei assai concreto.

Dopo qualche momento scalciò via il lenzuolo, scoprendosi, e si distese all'indietro dando l'impressione d'abbandonarsi a braccia che la tenevano avvinta. Fremette ancora, aprì la bocca per concedersi perdutamente a quel bacio e divaricò le ginocchia, poi sporse la lingua fra i denti e rovesciò la testa indietro, con un ansito rauco che le mozzò il fiato. E anch'io mi ero scordato di respirare, poiché la fanciulla era così bella che quell'atteggiamento faceva di lei una provocazione vivente.

« Grand Dieu, l'incube!», sussurrò de Grandin.

«Non lo definirei precisamente così», mi decisi a intervenire. «Sarà meglio che tu la copra, McCormick. La ragazza non ha il controllo di se stessa.»

«Tacete», ordinò il francese. «Io non intendo un incubo comune, ma l'incubo. Non si tratta qui di un brutto sogno, e neppure di un qualsiasi sogno erotico. Ciò che stiamo osservando è la seduction... la perversa e irresistibile conquista di una donna di carne, a opera di una cosa che non è di questo mondo.»

«Basta così. Non è possibile!», esclamò McCormick con rabbia, scaraventando al suolo il turibolo dell'incenso.

Ma il giovanotto non si mosse da dove stava, perché come se il suo grido l'avesse fatta uscire dalla sua estasi innaturale Anastasia si alzò di scatto a sedere. I suoi occhi fissavano la porta, sbarrati, e sul suo volto era comparsa un'espressione di paura.

«Padre! No, io... noi non stavamo facendo nulla di male, credimi!», ansimò, ricomponendosi.

La sua mimica era così convincente che senza volerlo mi rivolsi alla porta anch'io. Ma essa era chiusa, e sulla soglia non era comparso nessuno.

Poi il lenzuolo si sollevò dal letto senza che nessuno lo toccasse, i bordi uscirono da sotto il materasso con uno scatto, e il tessuto fluttuò nel vuoto come sostenuto da una magia. Nella stanza non c'era corrente, dai vetri chiusi non filtrava un alito di vento, eppure la stoffa si muoveva non meno che se un essere umano invisibile la stesse maneggiando. Ero raggelato dallo sbigottimento.

Ciò che vidi fu il lenzuolo assumere curve e forma intorno a una creatura del tutto inavvertibile allo sguardo, quasi che il misterioso amante del sogno fosse balzato giù dal letto e ora lo usasse per rivestirsi alla meglio, drappeggiandoselo sulle spalle e intorno ai fianchi. La stoffa conteneva senza dubbio una figura le cui fattezze sembravano quelle di un essere umano e, una volta che l'incredibile entità ne fu avvolta, essa si spostò avanti. Vidi l'orlo inferiore del lenzuolo ondeggiare come al contatto di due gambe che camminassero, e dovetti fare uno sforzo di volontà per non balzare indietro gridando, tanto la vista di quel tessuto semovente mi spaventava.



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