Private by James Patterson

autore:James Patterson [Patterson, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, Suspense, Fiction
ISBN: 9788850228904
editore: Tea
pubblicato: 2012-11-14T23:00:00+00:00

64

E il primo posto in cui stare attenti era proprio questo: la casa di Jason Pilser sulla Burton Way. Non capita spesso di trovare un condominio a Beverly Hills, ma quell’isolato era un’eccezione. I palazzi su quel lato della strada avevano ampie terrazze, con una vista straordinaria sulle colline.

Contai sei piani. Le porte a vetri della terrazza erano chiuse.

«Perché Jason Pilser si sarebbe dovuto buttare di sotto?» chiesi a Sci.

«Rimorso, forse? Nooo, non credo.»

Nelle ultime ore avevo raccolto informazioni su Pilser. Aveva ventiquattro anni ed era account executive in un’importante agenzia di pubbliche relazioni. Con tutta probabilità guadagnava cinquantamila dollari all’anno, niente male per uno così giovane, specie di questi tempi. Ma non abbastanza da potersi permettere un appartamento a questo indirizzo. Sentivo odore di fondi fiduciari, o forse di genitori ricchi e divorziati.

Si sentì uno strusciare di pneumatici sull’asfalto, mentre Bobby Petrino accostava al marciapiede. Scese dall’auto nel suo vestito di seta nero da tremila dollari e mise sotto il tergicristallo un biglietto che indicava che si trovava lì per questioni ufficiali.

Ci salutò e attivò l’antifurto della macchina. «Una pista calda, una volta tanto. Bel lavoro, Sci. Jack, cosa ne dice Justine?»

«Sta lavorando su un altro fronte. Cerchiamo di non trascurare nulla.»

«Okay. Comincio a provare un cauto ottimismo», disse Petrino. «Sento già fischiare le mie grandi orecchie.»

Seguimmo lui e le sue orecchie nell’atrio dal pavimento di marmo nero, fino al banco della reception, decorato con un enorme ed elaborato bouquet di fiori esotici. Il procuratore ci presentò all’anziano portiere in divisa, Sam Williams, e gli mostrò il mandato di perquisizione.

«È entrato qualcuno nell’appartamento del signor Pilser, a parte la polizia?» domandò.

«La signora Costella del 6A si è ripresa la sua pianta di ficus. Per il resto, mi hanno detto di tenere chiusa a chiave la porta finché non arriva la madre del signor Pilser da Vancouver.»

«Ha visto per caso il signor Pilser, la sera in cui è morto?» chiesi io.

«No. Era già a casa quando sono entrato in servizio. Ho fatto salire un fattorino del drugstore e verso le undici il signor Pilser mi ha chiamato per dire che aspettava alcuni amici.»

«Gli amici di Pilser», dissi. «Ha fatto qualche nome? Lei li ha visti?»

«No. Ha detto solo ’amici’. E devono essere arrivati dopo la fine del mio turno, a mezzanotte. Non c’è nessuno in servizio fino alle sei del mattino, quando arriva Ralph.»

«Avete videocamere di sicurezza?» mi informai.

«Quella là. Dopo quarantott’ore il nastro riparte daccapo e cancella la registrazione precedente. Quindi le immagini di sabato non ci sono più. Posso chiedervi di che si tratta? Secondo voi non è stato un suicidio?»

«Grazie per l’aiuto», gli disse Bobby. «Forse avremo qualcos’altro da chiederle, più tardi.»

Il portiere assentì. «Sapete dove trovarmi.»

Mi venne in mente un’altra domanda. «Signor Williams, che impressione si era fatta di Jason Pilser? Che rimanga tra noi.»

Lui assentì e a bassa voce rispose: «Uno stronzo, un vero stronzo».

Parlai con Bobby mentre andavamo verso l’ascensore. «Ti consiglio di autorizzare la Private a perquisire l’appartamento di Pilser. Se sguinzaglio Sci

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