Non volare via by Sara Rattaro

Non volare via by Sara Rattaro

autore:Sara Rattaro [Rattaro, Sara]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 2013-05-15T04:00:00+00:00


Capitolo 18

17.

La domenica del mio compleanno coincise con i due mesi esatti della mia relazione con Camilla.

Non ricordo se fossi già sveglio, forse dormivo in modo leggero quando alcuni bisbigli si insinuarono nella mia stanza.

Mia moglie e i bambini stavano fermi sulla porta ridacchiando. Matteo teneva una piccola torta con una candelina accesa, e quando compresi cosa stava per succedere, Sandra e Alice intonarono un Tanti auguri a te dei più stonati, mentre Matteo marciava sorridente verso di me cercando di non spegnere la fiamma.

Erano la mia famiglia. Io mi misi seduto e soffiai sulla torta.

Matteo nel suo italiano impastato disse: «Buon compleanno papà», e io lo capii. Il cuore si mise a galleggiare felice. «Grazie tesoro!»

Alice saltò sul letto e mi abbracciò. «Auguri, vecchio!»

«Cosa? Vecchio a chi?»

«A te! Abbiamo deciso di mettere una candelina sola, perché se no avremmo dovuto fare una torta gigante», attenta a scandire le sillabe e rimanendo di fronte a suo fratello perché le leggesse le labbra.

Matteo si mise a ridere e si accoccolò accanto a me.

Al grido: «Torta, torta, torta!» Sandra andò a prendere piatti, forchette e tovaglioli. Si arrampicò sul letto insieme a noi per completare il cerchio intorno al dolce fatto apposta per festeggiarmi, e in qualche modo eravamo la figura geometrica più perfetta.

Dopo la diagnosi fatta a Matteo, Sandra aveva interrotto le sue traduzioni per dedicarsi anima e corpo a lui. In quel periodo passato a occuparsi di Matteo, aveva avuto un solo obiettivo, che andava oltre il colmare i suoi vuoti comunicazionali: che fosse un bambino sereno. E guardarlo seduto sul letto mentre mangiava un pezzo di torta e rideva con sua madre e sua sorella mi fece capire che ci era riuscita.

I bambini audiolesi tendono a diventare scontrosi e aggressivi. È una conseguenza naturale della frustrazione che deriva dal non riuscire a esprimersi e a farsi capire. Matteo invece era un bambino dolce e sensibile, sorrideva moltissimo, aveva imparato la lingua dei segni, a leggere le labbra e continuava la logopedia anche a casa grazie a sua madre e a sua sorella, così da avere un domani più strumenti per farsi comprendere.

Finita la torta, Sandra impilò tutti i piatti e li appoggiò sul comodino, Ali afferrò suo fratello per i piedi e lo trascinò verso di sé. Matteo continuava a ridacchiare con la sua voce roca, tenendo stretti con le mani i suoi preziosi apparecchi acustici. Guardandolo lì sdraiato mentre sua sorella gli faceva il solletico e lui tentava di proteggerli divertito, compresi che mai avrei voluto che lui fosse diverso.

Quando appoggiai i piedi a terra, guardando i miei figli correre dietro a Sandra, promisi a me stesso che avrei interrotto la relazione con Camilla.

Siamo abituati a vedere sempre solo un lato della luna ed è così anche per la vita, ne vediamo solo un pezzo e lo confondiamo con l'intero. Quando riguarda noi non riusciamo ad accettare che qualcuno ne sappia di più, ma se accade, e ce ne rendiamo conto, ecco che la nostra luna è destinata a crollare.



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