Ogni giorno e un buon giorno by Morishita Noriko

autore:Morishita, Noriko [Morishita, Noriko]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Il «kakejiku» con Bodhidharma2.

A mezzogiorno di quel sabato telefonai alla maestra: il giorno dopo avevo in programma l’ennesimo esame di assunzione in una casa editrice.

– Maestra, mi scusi, ma oggi, in effetti, non vengo a lezione.

Le avevo già spiegato la situazione.

– Ma certo, domani hai una prova importante! Va bene. In bocca al lupo!

Stavo per chiudere la telefonata, quando la maestra aggiunse un’ultima frase:

– E, Noriko-chan, se mentre studi ti viene voglia di tè, infila al volo un paio di sandali e vieni a berne una tazza.

Alla fine non feci niente per tutto il pomeriggio: ormai non aveva senso aprire un questionario di domande sulla contemporaneità o provare un test sui kanji. Avrebbe solo aumentato la mia agitazione.

«Se solo non avessi lezione di cerimonia del tè, potrei utilizzare quel tempo in modo piú proficuo!» avevo sempre pensato; e invece, quella volta che non ci ero andata, non riuscivo a fare niente.

«A questo punto avrei fatto meglio ad andare a lezione…»

D’improvviso mi tornò in mente la voce della maestra che diceva: «Se ti viene voglia di tè, vieni a berne una tazza».

Ormai era sera. Probabilmente la lezione era terminata. Corsi a casa della maestra senza portare niente con me.

– Maestra! Buona sera!!

Col fiato grosso, aprii la porta dell’ingresso: come mi aspettavo, la lezione era finita. L’interno era in perfetto silenzio, e sul tataki non era rimasta nemmeno una calzatura.

– Oh! Benvenuta!

La voce non proveniva dall’interno: la maestra aveva sollevato il volto pallido dai fiori che stava annaffiando nel giardino lí accanto a me.

– Sono venuta a bere un tè, ma forse è troppo tardi?

– Ma no! Entra, che te lo preparo.

Le altre allieve erano andate via e la sala era in penombra, ma il bollitore emetteva vapore con un lieve sibilo. D’un tratto pensai che forse la maestra mi stava aspettando.

Come sempre, entrai e guardai il kakejiku nel tokonoma.

– …

Era un kakejiku che non avevo mai visto prima: un Bodhidharma dipinto a inchiostro di china mi fissava sgranando gli enormi occhi.

Chissà perché quel giorno c’era un kakejiku con Bodhidharma.

– ?

Guardai in volto la maestra, come per cercare una risposta.

– Ero indecisa su quale kakejiku scegliere per oggi e, visto che domani tu hai un esame importante, ho pensato: «Giusto! Un Bodhidharma che la fissi coi suoi grandi occhi!»… Su, presto!, mangia il dolce.

– …

Qualcosa di caldo mi si bloccò in gola, e non riuscii a rispondere. Sentivo che le lacrime stavano per appannarmi la vista e mi affrettai a inchinarmi e a prendere il piattino con il dolce.

A Bodhidharma è legato il detto «Sette volte cadi, otto ti rialzi»: è un buon auspicio. Forse era anche un incoraggiamento.

I kakejiku sono espressione della stagione in corso. Ma capii che le stagioni non sono solo primavera, estate, autunno e inverno. Anche la vita ha le sue stagioni.

Quel giorno la maestra aveva scelto il kakejiku in sintonia con quella «stagione cruciale» della mia vita. Nella sala della lezione, al calar della sera, il bollitore emetteva vapore con un leggero sibilo.

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