Paradise City by Joe Thomas

Paradise City by Joe Thomas

autore:Joe Thomas [Thomas, Joe]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Carbonio Editore
pubblicato: 2018-10-10T22:00:00+00:00


Seconda parte

Che cos’è la città se non il popolo?

Coriolano, William Shakespeare

Di chi sei? Di nessuno, São Paulo

Ti svegli…

Barcolli…

Ti vengono i conati…

Vomiti…

Bevi…

Barcolli…

Ti vengono i conati…

Vomiti…

Tremi. La testa che gira. Il petto serrato.

Che hai fatto? Che hai fatto? Che hai fatto?

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Tremi. La testa che gira. Il petto serrato.

Le tue scarpe sono rovinate, lorde di sangue nero.

Renata. Renata. Renata.

La testa che gira. Il petto serrato.

Nel buio della notte, i cieli grigi, la tua anima nera…

Lorda di sangue nero.

Nel buio della notte vedi la bocca di un uomo morto, scintillante e vuota…

Oro.

Non sei meglio di loro. Renata. Non sei meglio di loro. Renata. Non sei meglio di loro. Renata…

Che hai fatto?

Fui eu que matei ela. Fui eu que matei. Fui...

Nella bocca dello stomaco: bile nera, la tua anima nera.

Nel buio della notte…

Barcolli…

Vomiti…

Tu…

Poi, mattina…

Sei quello che sei…

Puoi fare quello che puoi fare.

Per lei.

Leme ancora se ne sorprendeva, dopo tanto tempo, dopo tutto quello che era successo. La sua vita professionale era improntata alla perseveranza, alla fiducia e all’osservazione distaccata, quello sguardo esterno che gli permetteva di vedere meglio le cose. Perseguiva testardamente i suoi obiettivi: non senza una certa dose di personalità, ma sempre consapevole di quanto fosse importante pazientare e insistere.

Nella vita sentimentale era stato più o meno lo stesso. Da giovane aveva avuto le sue inevitabili cotte, alcune coronate da successo, altre no. Con le ragazze non gli andava né troppo bene né troppo male, e di conseguenza passava abbastanza inosservato tra gli amici. Aveva immaginato che il suo percorso sentimentale sarebbe continuato su questa falsariga, e così era stato per tutti i suoi vent’anni. Aveva avuto diverse storie più o meno serie, le ragazze alla fine si stancavano delle sue abitudini imprevedibili, delle sue giornate senza orari. Non arrivava mai a parlare di convivenza: una prova che falliva sempre. Semplicemente non gli veniva in mente. Non aveva deciso consapevolmente se vivere da solo o rimanere scapolo. Non aveva paura di impegnarsi, almeno non credeva – non che si fosse mai messo alla prova, in realtà. Non era un donnaiolo, non aveva bisogno della libertà di uscire a bere con gli amici, di provarci con tutte.

Con il senno di poi aveva capito come stavano le cose. Chiaro e semplice: non si era mai innamorato. Aveva capito che non agiamo di impulso se non siamo innamorati. Non stravolgiamo la nostra vita, non la cambiamo neppure.

Aveva capito che non correre il rischio è il rischio più grande di tutti.

Per la precisione, l’aveva capito quando aveva incontrato Renata.

Una reazione immediata. Nel momento in cui aveva posato gli occhi su di lei qualcosa si era risvegliato nel suo animo e gli aveva trasmesso un’improvvisa determinazione a parlarle. Ecco, era quella la parola: determinazione. Andare a letto con lei era l’ultima cosa che gli passava per la testa – oh, quel pensiero c’era, certo che c’era, ma la passione era semplicemente solo un’emozione tra tante altre, e tutte lo riempivano di energia, tutte lo animavano, lo plasmavano, lo trasformavano in una persona che gli piaceva davvero.



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