Potere e sopravvivenza: Saggi (Italian Edition) by Elias Canetti

Potere e sopravvivenza: Saggi (Italian Edition) by Elias Canetti

autore:Elias Canetti [Canetti, Elias]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B07B5SFL77
editore: Adelphi
pubblicato: 2018-03-06T00:00:00+00:00


L'ARCO DI TRIONFO

Di tutte le costruzioni che Hitler progetta per Berlino, l’arco di trionfo è il più caro al suo cuore - insieme, forse, con la grande sala a cupola. Lo ha ideato fin dal 1925; un modello in base a questo primo progetto, alto quasi quattro metri, è la sorpresa di Speer per il cinquantesimo compleanno di Hitler, nell’aprile del 1939. Poche settimane prima le sue truppe sono entrate a Praga. Sembra quindi un momento particolarmente adatto per un arco di trionfo. Hitler è commosso nel profondo da quel dono. Ne è continuamente attratto, lo contempla a lungo, lo mostra agli ospiti; alle Memorie di Speer è unita una fotografìa che illustra il suo entusiasmo. Difficilmente un dono ha mai toccato di più il cuore del destinatario.

Prima, Hitler e Speer avevano parlato spesso di questo arco di trionfo. L’altezza doveva raggiungere i 120 metri: così sarebbe stato alto più del doppio dell’Arc de Triomphe di Napoleone a Parigi: « Sarà almeno un degno monumento per i nostri morti nella guerra mondiale. Il nome di ciascuno dei nostri 1.800.000 caduti sarà scolpito nel granito! ». Sono parole di Hitler, riferite da Speer. Non c’è nulla che condensi con altrettanta intensità l’essenza di Hitler. La sconfitta della Prima guerra mondiale non è riconosciuta e viene trasformata in vittoria. Sarà celebrata da un arco di trionfo, grande il doppio di quello che fu concesso a Napoleone per tutte le sue vittorie. Si manifesta chiaramente così l’intenzione di superare le vittorie napoleoniche. Poiché si prevede che la sua durata sarà eterna, l’arco verrà fabbricato con dura pietra. Ma in realtà è costituito di qualcosa di più prezioso: 1.800.000 morti. Il nome di ciascuno di questi caduti sarà scolpito nel granito. In tal modo essi vengono onorati, ma anche accostati uno vicinissimo all’altro, più fitti di quanto sarebbe mai possibile in una massa. L’arco di trionfo di Hitler è costituito da questo enorme numero di caduti. Non sono i morti della sua nuova guerra, progettata e voluta da lui, bensì quelli della prima, in cui egli stesso come ogni altro era stato soldato. Egli le è sopravvissuto, ma le è rimasto fedele e non l’ha mai rinnegata. Dalla coscienza di quei morti ha tratto la forza per non ammettere mai l’esito di tale guerra. Erano la sua massa quando ancora non ne aveva altra, ed egli sente che essi sono ciò che gli ha permesso di conquistare il potere; senza i morti della Prima guerra mondiale, Hitler non sarebbe mai esistito. La sua intenzione di raccoglierli insieme nel proprio arco di trionfo è un riconoscimento di questa verità e del suo debito verso di essi. Si tratta però del suo arco di trionfo e porterà il suo nome. Difficilmente qualcuno leggerà molti altri nomi; e anche se verranno davvero incisi 1.800.000 nomi, la grande maggioranza di essi non sarà mai presa in considerazione. Ciò che resterà nella memoria sarà il loro numero, e quel numero enorme appartiene al suo nome.

Il senso della massa di morti è determinante in Hitler.



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