Primo by Maria Masella

Primo by Maria Masella

autore:Maria Masella
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: Murder, True Crime, Crime, General, Thrillers, Fiction
ISBN: 9788875638313
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2012-12-18T23:00:00+00:00


CAPITOLO 16

Giovedì

Dopo una nottata a ripensare al caso Gambaro voglio passare anche questa giornata a lavorarci sopra. Anselmi è tornato al suo archivio, ordine di Serra, e mi sento stranamente solo.

Il lavoro mi farà bene. Ho appena iniziato quando arriva una chiamata.

Basta il nome della vittima a farmi capire perché hanno chiamato me. Se Serra non fosse a Roma imboscato in chissà quale ufficio, no, non avrebbero chiamato il sottoscritto.

Perché il caso Gambaro non è chiuso.

Sampierdarena alta: il percorso verso l’ospedale Villa Scassi è congestionato e soltanto l’uso della sirena consente il passaggio fra automobilisti bloccati in coda perenne. Via Fanti è un serpentone fermo.

Però arriviamo alla cantina adibita a box e officina abusiva da dove gli agenti cercano di tener lontani i curiosi.

Mi accosto al cadavere: Schifano Beniamino non ha fatto una bella morte, ha ancora conficcato nel collo il filo di ferro con cui è stato strangolato. Dalla posizione del corpo direi che l’assassino l’ha fatto inginocchiare, gli ha passato il filo di ferro attorno al collo e poi ha stretto fino ad uccidere.

– Forse ha cercato di reagire.

Mi giro e trovo accanto a me il medico legale che continuo ad incrociare.

– Ancora lei, Torrazzi.

– Ancora lei, Mariani – replica senza scomporsi, mentre si china accanto al corpo. – Dicevo che forse avrà cercato di reagire e sotto le unghie troveremo qualcosa di utile.

– Spero. E lei può dirmi qualcosa?

– Strangolamento, ma lo sa anche lei. Direi che è stato ucciso questa notte, l’una, le due... Sarò più preciso dopo l’autopsia.

Alzandosi lancia un’occhiata al muro imbrattato e commenta: – Bello, vero?

– Sì, proprio bello.

PORCO FASCISTA

MORTE AI NERI

La Scientifica farà tutti i suoi riscontri, ma anche con la mia poca esperienza ho capito che le scritte, ancora lucide e brillanti di vernice rosso sangue, sono recenti, probabile omaggio alla vittima.

Mi accosto all’agente che mi ha accolto all’arrivo: – Cosa sappiamo?

Prende il notes, ma riferisce senza leggere: – Trovato da Nardini Giulio alle ore dieci e cinque – mi indica un ragazzotto che sta con le spalle contro il muro subito fuori del box.

Mi accosto al ragazzo, gli mostro il tesserino: – È stato lei a trovare il corpo?

Fa segno di sì e poi: – Non c’entro. Di vista. Lo conoscevo solo di vista. Mai più di qualche parola se avevo la serranda su e stavo sistemando qualcosa.

Si è bloccato così in fretta da incuriosirmi: – Sistemare qualcosa in che senso?

– Ci so fare – si guarda le mani – con i motori. Riparo. Qui lo sanno tutti. Chi ha bisogno viene.

– Il locale è suo?

Annuisce: – Diciamo di sì.

– Sì o no? Faccio presto a saperlo.

Alza le spalle. – Mio no. Pago l’affitto come cantina.

Non commento, sarà compito d’altri valutare se c’è stato uso improprio ed esercizio abusivo. A me interessa quel ragazzo ammazzato: – Così l’ha trovato poco dopo le dieci.

Annuisce: – Dovevo finire di sistemare il motorino di uno che veniva a prenderlo a mezzogiorno... Ho tirato su la serranda e l’ho visto lì.

– Lucchetto?

Scuote il capo: – Chiuso come sempre, niente di strano.



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