Promesse da mantenere by Joe Biden

Promesse da mantenere by Joe Biden

autore:Joe Biden [Biden, Joe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2021-07-11T14:34:39+00:00


Nel giro di qualche settimana dalla nomina, la Casa Bianca pubblicò dei Materiali sul giudice Bork, un documento che presentava Bork come un moderato in linea con il giudice Lewis Powell. Quel testo, in effetti, oscurava gli aspetti più controversi del pensiero di Bork. Se era quella la strategia della Casa Bianca, pensai, sarebbe andata contro l’istinto dello stesso giudice nominato dal presidente Reagan. Non pensavo che lui avesse intenzione di presentarsi alle audizioni per «potare» le proprie convinzioni. Aveva dei punti di vista ben argomentati che aveva energicamente articolati, e immaginavo che avrebbe avuto l’onestà intellettuale di difenderli. Bork in seguito avrebbe dichiarato che considerava la possibilità di partecipare al lavoro della Corte Suprema una «festa dell’intelletto». Per me le audizioni in arrivo promettevano di essere una battaglia intellettuale.

All’inizio di agosto, cominciavo a credere che, se Bork avesse preso parte a un dibattito sui diritti fondamentali, avrebbe potuto essere tenuto fuori dalla Corte – e il Paese ne avrebbe tratto giovamento. Ma non c’era molto margine di errore. Ci sarebbero stati molti altri senatori pronti a opporsi alla sua nomina, tuttavia, come presidente di commissione, sapevo di dover essere pronto ad affrontare Bork. Ed ero determinato a essere preparato a questo.

Mi ritagliai degli enormi spazi dal programma della campagna delle primarie – due o tre giorni per volta – per incontrare degli esperti giuristi e proseguire la mia lettura delle pubblicazioni di Bork. Avevo fissato l’inizio delle audizioni per il 15 settembre, e ciò significava sei settimane di preparazione, altre due o tre per le audizioni, e poi magari una dura battaglia nell’aula del Senato. E avrei dovuto gestire io quella votazione. Le persone incaricate di dirigere la campagna «Biden for President» nell’Iowa e nel New Hampshire erano comprensibilmente nel panico. Michael Dukakis era il governatore del Massachusetts, e i media della sua città coprivano anche il New Hampshire. Praticamente era di casa, lì, e i membri del mio staff nel Massachusetts parlavano della campagna organizzata sul territorio di Dukakis come se avesse la precisione e le risorse dell’esercito prussiano. Giravano per le contee dell’Iowa conquistando voti isolato per isolato, mentre io mi gingillavo con Bork. Richard Gephardt si era praticamente trasferito nell’Iowa, e nei primi sondaggi figurava in testa. Se avessi rinunciato a dar battaglia per il resto dell’estate, secondo i miei consulenti gli avrei permesso di avvantaggiarsi troppo, e non avrei più recuperato. Adesso per me era il momento di entrare nelle case e nei luoghi di ritrovo delle persone, mettendo insieme il supporto dei legislatori statali, dei sindaci locali, dei consiglieri comunali e dei normali elettori. Junkins e Wilhelm sostenevano entrambi che era agosto il momento in cui mi sarei dovuto trovare nell’Iowa per assicurarmi il sostegno dei votanti alle primarie. Così chiesi a mia moglie di andarci per me.

Jill lavorava part-time come insegnante d’inglese per bambini in un ospedale psichiatrico, per cui aveva gran parte dell’estate libera, ma questo per lei era un grande salto. Finora aveva assecondato il mio sogno. Non aveva mai nutrito un grande desiderio di entrare alla Casa Bianca – anzi, era un pensiero che la preoccupava.



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