Prometti che verrai a Parigi by Diana Bardi Aldini

Prometti che verrai a Parigi by Diana Bardi Aldini

autore:Diana Bardi Aldini [Aldini, Diana Bardi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Contemporary Women
ISBN: 9788868853112
Google: 6l3hAgAAQBAJ
pubblicato: 2013-12-21T10:51:32+00:00


Capitolo 13

Franz, da quando si era trasferito a Milano, ai primi di settembre, era stato impegnatissimo, lavorava e studiava, studiava e lavorava e, come sempre, era molto ricercato... dalle donne. Avrebbe potuto facilmente prendersi molte distrazioni, ma ormai era concentrato solo sulla necessità di studiare per arrivare al più presto ad affermarsi ed il ricordo di Lucetta non lo lasciava mai. Spesso la sera, al buio, sognava ad occhi aperti, pensando a come sarebbe stato bello tornare da lei, ricco e famoso e, finalmente, rapirla, portarla via alla sua famiglia, per farla sua e tenerla sempre con sé.

Una volta che si fosse affermato era certo di riuscire a riconquistarla. Anche lui, in un primo momento, aveva cercato di dimenticarla, almeno di prendersi una pausa, perché ancora non se la sentiva di impegnarsi definitivamente, non nelle sue condizioni economiche, così, tutto occupato dalla nuova vita, con nuovi compagni ed amici, fino a Natale non si era più fatto vivo con lei. Poi, durante i giorni di festa, solo a Milano, in preda ad una profonda tristezza, mentre tornava alla sua mente il ricordo del concerto in chiesa e del loro primo bacio, non ce l'aveva fatta più e l'aveva chiamata. "Amor che a nullo amato amar perdona... ", pensava, "speriamo che sia davvero così, e dunque, se io provo questo sentimento così forte anche lei dovrà corrispondermi! "

Intanto pensava alla bella estate appena trascorsa ed ai suoi baci appassionati, quei baci frammisti a dolci promesse che continuavano a tenerlo incatenato a lei. Certo l'intimoriva il suo orgoglio, ferito dall'abbandono, e la sua ira che forse l' avrebbero spinta a punirlo. Sopra ogni altra cosa però paventava le pressioni della sua famiglia che potevano indurla a scegliere qualcun altro, del suo ceto, che desse maggiori garanzie di sicurezza economica e dunque temeva che lei potesse dapprima illuderlo per poi lasciarlo e farlo soffrire.

Telefonò la vigilia di Natale, perché sapeva che, di solito, lei era in casa con Nerina, le nonne ed altri parenti a chiudere i tortellini per l'indomani.

Andò Giulia a rispondere:

- Sono Franz...volevo parlare con Maria Luce...

- Oh ciao Franz, sono Giulia, come va a Milano e gli studi?

- Gli studi bene e lavoro anche, faccio spesso la comparsa, a teatro, anche alla Scala... volevo farvi gli auguri, non posso tornare per Natale, lavoro.. verrò tra Natale e Capodanno... forse... mi passi Luce che saluto anche lei...

- Vado a chiamarla...ciao.

Giulia entrò in cucina, dove era radunata la famiglia per l'annuale rito della preparazione dei tortellini natalizi, si avvicinò a Luce, poi, a bassa voce, per non farsi sentire da tutti, le sussurrò:

- C'è Franz, al telefono, vuole farti gli auguri...- ed aggiunse - vedi di non ricascarci, non è davvero un tipo adatto a te!

Le sue parole ebbero però l'effetto contrario:

- So io cosa dirgli... non ho bisogno dei tuoi consigli! - disse Luce con voce dura, avviandosi verso lo studio: lei proprio non sopportava che fossero gli altri ad intervenire nelle sue decisioni e, se in un primo momento aveva pensato perfino di non andare a rispondergli, le parole di Giulia la spinsero invece a farlo.



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