Quel che resta di Baudrillard by Serge Latouche
autore:Serge Latouche [Latouche, Serge]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2020-02-09T23:00:00+00:00
Lâartificializzazione del mondo: dal simbolo al virtuale
Debord e i situazionisti avevano analizzato la scomparsa della realtà e lâavvento della rappresentazione spettacolare. Trentâanni più tardi, Baudrillard fa un passo avanti avanzando lâipotesi di una scomparsa della rappresentazione nella realtà integrale.17 Per Debord, tutto ciò che era direttamente vissuto era passato nella sfera della rappresentazione.18 Con il passaggio alla realtà integrale, per Baudrillard si assiste al fenomeno inverso: tutto ciò che era nella sfera della rappresentazione diventa direttamente vissuto.19
«Liberata dal suo principio», scrive Baudrillard, la realtà «si sviluppa in modo esponenziale, diventa la realtà integrale, che non ha più né principio né fine, ma si accontenta di realizzare integralmente tutte le possibilità . Ha divorato la sua utopia, funziona al di là del proprio fine».20 Dopo aver abolito il mondo reale, abbiamo abolito il mondo dei segni e siamo entrati nel mondo della realtà integrale.21
Secondo Susan Willis, professoressa di letteratura in California e analista critica di Disney World, in Baudrillard si possono distinguere tre fasi: il mondo della trasparenza (anni ottanta), il mondo virtuale (anni novanta) e il mondo della realtà integrale (anni duemila).22 Per Baudrillard il sogno, la passione, la follia, e anche la droga, erano scappatoie rispetto alla realtà , illusioni vitali che proteggevano dalla prigione dellâimmanenza totale. Con la realtà integrale, i paradisi artificiali ridiscendono e si dissolvono in terra.23 Il mondo reale, con le sue ambiguità , le sue imperfezioni, la sua parte di negatività scompare per lasciare posto a una creazione totalmente artificiale. Con il digitale, il programma cartesiano e baconiano della modernità , dellâuomo demiurgo, creatore del suo mondo e che non è più in debito con Dio, si sta compiendo: il progetto di virtualizzazione del mondo significa sbarazzarsi di qualsiasi eredità e di qualsiasi debito (verso Dio, la natura, il reale). Questa operazione implica la sostituzione dellâessere umano «naturale» con un essere interamente artificiale.24
Baudrillard distingue diverse tappe in questo processo di scomparsa progressiva del reale. Lâimmagine subisce anchâessa diverse fasi: allâinizio è il riflesso di una realtà profonda (fase metafisica); poi maschera e snatura una realtà profonda (fase critica); poi maschera lâassenza di realtà profonda (fase del simulacro); infine non ha più alcun rapporto con la realtà (fase del virtuale). Da questo punto di vista, il passaggio dai segni che dissimulano qualcosa ai segni che dissimulano il fatto che non vi è nulla è un punto cruciale.25 Perché il simulacro non va più inteso come ciò che nasconde la verità , ma come ciò che nasconde lâassenza di verità .26 Con la virtualizzazione, rimane una tappa da raggiungere, quella della scomparsa del segno stesso, ultima traccia della realtà perduta. Tappa finale che non tarderà : «Oggi la simulazione non è più quella di un territorio, di unâentità referenziale, di una sostanza. Oggi, essa genera attraverso i modelli di un reale senza origine né realtà : iperreale, il territorio non precede più la carta, né le sopravvive. Ormai, è la carta che precede il territorio â precessione dei simulacri â che lo genera».27 Baudrillard si riferisce qui al paradosso del cartografo cinese creato da
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