Quel primo Natale tra me e te by Cinzia La Commare

Quel primo Natale tra me e te by Cinzia La Commare

autore:Cinzia La Commare [Commare, Cinzia La]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-11-29T23:00:00+00:00


Capitolo 9

Carlotta

«Oh, oh, oh», continua a dire Antoine dentro al suo completo rosso. La barba bianca gli ricopre il viso lasciando liberi solo gli occhi.

Henri si piega in due dalle risate tenendosi una mano sulla pancia. «No ti prego non ce la posso fare», farfuglia sforzandosi di mantenere basso il tono della voce. Giulio sta ancora dormendo e non possiamo rischiare di svegliarlo mentre l’improvvisato Babbo Natale sta ancora facendo le prove.

In cucina c’è già fermento: troppe donne intente a preparare la colazione del giorno di Natale. Tutte tranne Diana che a causa della gravidanza ha raggiunto livelli di pigrizia esorbitanti. È persino taciturna!

Attorno all’albero di Natale non è rimasto nessun dono a parte quello destinato a Peter che, alla fine, ha preferito rimanere fedele alla sua testardaggine piuttosto che venire a festeggiare con noi ieri sera. Certo l’idea di mia madre non si è rivelata essere quella più giusta.

Ad ogni modo, Peter non è stato l’unico a non presentarsi: neanche la prima nevicata l’ha fatto. Nemmeno un misero fiocco di neve a rallegrare ulteriormente questo Natale.

Qualcuno prende a bussare alla porta di ingresso, così mi allontano dal salotto traboccante di gente intenta a preparare al meglio Antoine per il suo debutto da Babbo Natale.

«Ciao Alex!», lo saluto con due schioccanti baci sulle guance rese arrossate dal gelo sempre più pungente. Intanto sbircio il cielo di uno strano color perla.

«Ho portato il sacco per i doni!», esclama lui agitando un sacco da mangime svuotato.

«Non hai trovato niente di meglio? Ti pare che Babbo Natale si possa presentare con un sacco di carta?», subentra Vivienne con il solito tono di sfida che riserva ad Alex fin dalla prima volta che si sono incontrati a Parigi.

«E tu cosa ne vuoi sapere? Al massimo ti intenderai di scope!», risponde lui, prontamente, con un sorriso a trentadue denti che stenderebbe qualunque donna ma non intimidisce la mia amica.

«Mi stai dando della strega?», ribatte accigliata, infatti. Tiene le braccia incrociate sul petto e batte velocemente un piede sul pavimento.

«No, ti sto dando della Befana!», la deride lui fermo con il suo sacchetto di carta tra le mani.

«Della cosa?», domanda lei ovviamente smarrita. Ma Alex non sa che in Francia non esiste la figura della Befana, loro festeggiano il sei gennaio in modo completamente differente. Una bella tradizione che ho avuto modo di conoscere e che, insieme ad Antoine che prepara una deliziosa Gallette de rois, sto cercando di tramandare anche a Giulio.

Tuttavia non fornisco delucidazioni a nessuno dei due, perché questo continuo battibecco mi affascina non poco.

«Be-fa-na», ripete lui con un tono di voce tanto dispettoso da addirsi più a un bambino che a un uomo maturo.

«Non so che cosa sia!», sbotta lei spazientita. Ha stretto gli occhi scuri riducendoli a una fessura come fosse infuriata. «Diana, che significa questa parola? Non me l’hai insegnata», domanda accigliata, ma Diana alza le spalle come a dire che non ne ha idea perché, fondamentalmente, questa scena sta divertendo anche lei.

Alex raccoglie dalla spalla di Vivienne una ciocca di capelli castano mogano: «Facciamo così, va bene anche strega.



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