Raphael A.Lafferty by Il 13 viaggio di Sindbad

Raphael A.Lafferty by Il 13 viaggio di Sindbad

autore:Il 13 viaggio di Sindbad [Sindbad, Il 13º viaggio di]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1991-11-16T23:00:00+00:00


Sono di nuovo io, il Maestro Spia, Maestro di Diverse Cose, Essindibad Copperbottom, l’unico originale Sindbad, nuovamente in controllo del suo diario. Era più o meno il massimo che si poteva reggere in una sola volta da quel ragazzo di nome John Thunderson. Le stupidaggini di questo John Thunderson, che usa anche il nome Ali-ben-Raad, sono un ottimo esempio del pensiero e delle stramberie della gente più bassa. Tuttavia, queste stupidaggini hanno in sé il riflesso di fatti e situazioni valide. E Scheherazade basa molte delle sue storie su simili fatti.

Ma il Fatto del Giorno è che il nuovo Califfo Al-Amin sta emettendo proclami a una tale velocità che quattro araldi hanno già perso la voce, uno dopo l’altro. In tutti gli anni del regno di Harun Al-Rashid non sono stati emessi tanti proclami quanto in questa mezza giornata di regno di Al-Amin. Inoltre sta tenendo orazioni filosofiche.

— Perché vi trovate qui? — chiede alla folla. — Ognuno di voi si trova qui per un motivo diverso, ma neanche uno su cento di voi sa perché si trova qui. Ognuno di voi deve cercare di capire il motivo della sua esistenza. Poi combineremo i vostri motivi e troveremo il motivo dell’esistenza della comunità. Il Dio dei Profeti non ha fatto nessun essere invano. Voi conducete vite vane a vostro rischio e pericolo di immortalità. Bisogna far crescere più grano nella Regione dei Due Fiumi. E voi direte: «Non abbiamo bisogno di coltivare altro grano, poiché i Curdi ce lo portano in tributo». Ma questo è un patto che intendo rompere. Sì, riceviamo in tributo il miele dal Tabaristan e le mele cotogne dal Khorasan. Mangiamo i dromedari del Kora-Kum e le grasse scimmie di Tibbu. Abbiamo narcotici da Hadhramaut e il vino dall’Armenia, tutto in tributo. Abbiamo le noci dalla Persia e le nocciole dalla Spagna. E usiamo soldatischiavi spagnoli per rinforzare la nostra volontà di barbarie. Siamo come giocolieri del circo che fanno girare mele (provenienti dalle coste del Mar Nero). Solo che quando facciamo cadere la prima mela noi sentiamo la nostra campana di morte che risuona nelle orecchie. E a parte questo, il nostro spettacolo di giocolieri si basa sulla crudeltà, e nessuno di noi avrà accesso al Regno finché non elimineremo la nostra crudeltà.

“Lamentatevi, gente di Baghdad! Urlate la vostra indignazione! Poi vi rivolgerete a Lady Narkos per ottenere sollazzo e giustificazione. Ma il potere di Lady Narkos è un’altra cosa che intendo spezzare. Pensateci sopra, Cittadini. Pensateci sopra, Uomini Liberati e schiavi. Ogni globulo di lanugine del cardo che viene spazzato fuori dal deserto ha su il nome di uno di voi. Anche voi vi seccherete e verrete spazzati via dal vento a meno che non distogliate le vostre menti. Vi parlerò di queste cose e di altre fra un’ora. Preparate le vostre menti! Io non ho nulla da guadagnare da queste due parole. Io, da questo giorno in avanti, posseggo il mondo e tutto ciò che vi è contenuto. Noi tutti siamo in precario equilibrio sull’orlo dell’Inferno.



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