Ring by SUZUKI Koji

Ring by SUZUKI Koji

autore:SUZUKI Koji [Koji, SUZUKI]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 88-462-0453-0
editore: R.L. Libri s.r.l.
pubblicato: 2005-08-19T22:00:00+00:00


Alcuni fatti apparivano chiari a prima vista. Ryuji aveva suddiviso il video in scene separate.

«L'idea mi è venuta all'improvviso ieri sera. Capisci, vero? Il video comprende dodici scene. Ho assegnato a ciascuna un numero e un nome. Il numero che segue il nome indica la durata in secondi. Il numero successivo, tra parentesi quadre - mi segui? - segnala quante volte lo schermo si oscura durante quella scena.»

L'espressione di Asakawa era molto dubbiosa.

«Ieri, dopo che sei andato via, ho cominciato a esaminare altre scene oltre a quella del neonato. Per vedere se anche in quelle c'erano momenti di oscurità. E infatti c'erano, vedi, nelle scene 3,4,8,10 e 11.»

«La colonna accanto dice 'reale' o 'astratta'…»

«Avevamo già detto che, in senso lato, le dodici scene si possono dividere in queste due categorie. Le scene astratte sono le immagini mentali… anzi forse sarebbe meglio chiamarle 'paesaggi' mentali. Poi ci sono le scene reali, di cose che esistono davvero, che si possono guardare con gli occhi.» Ryuji fece una pausa. «Ora guarda la tabella. Noti qualcosa?»

«Be', il sipario nero cala soltanto durante le scene reali.»

«Giusto. Giustissimo. Tienilo a mente.»

«Ryuji, questa storia comincia a irritarmi. Sbrigati a dirmi dove vuoi arrivare. Che significa tutto questo?»

«Ehi, ehi, datti una calmata. A volte conoscere subito le risposte offusca l'intuito. Nel mio caso, l'intuito mi ha già portato a una conclusione. E tenderò a stravolgere qualsiasi fenomeno pur di raggiungere una giustificazione razionale di quella conclusione. È quello che succede anche nelle indagini criminali, no? Una volta convinti dell'identità di un colpevole, sembra che a un tratto tutte le prove la confermino. Quindi non possiamo permetterci di uscire dal seminato proprio adesso. Ho bisogno che tu confermi la mia conclusione. Insomma voglio vedere se, una volta esaminate le prove, l'intuito ti dirà la stessa cosa che ha detto a me.»

«D'accordo, d'accordo. Andiamo avanti.»

«Dunque, il sipario nero appare soltanto quando lo schermo ci mostra paesaggi reali, questo è assodato.

Ora, cerca di tornare col pensiero alle sensazioni che hai provato la prima volta che hai visto queste immagini. Ieri abbiamo discusso la scena col neonato. C'è qualcos'altro? E la scena con tutte quelle facce?» Usò il telecomando per trovarla. «Guarda bene quelle facce, a lungo.»

La parete composta da decine di facce si allontanava lentamente, e il loro numero aumentava fino a comprenderne centinaia, migliaia. Quando le guardava attentamente, ciascuna gli sembrava diversa dalle altre, proprio come se fossero facce reali.

«Che sensazione ti dà?» chiese Ryuji.

«In un certo senso… come se fossi rimproverato. Come se mi dessero del bugiardo, dell'impostore.»

«Esatto. Si dà il caso che abbia provato anch'io la stessa sensazione… o, almeno, quello che ho provato era molto simile alla sensazione che stai descrivendo.»

Asakawa tentò di concentrarsi per capire a cosa portava quella constatazione.

Ryuji aspettava una risposta chiara. «Ebbene?» lo incalzò.

Asakawa scosse la testa. «Non serve a niente. Non mi viene nessuna idea.»

«Ebbene, se potessi dedicare più tempo alla riflessione, forse noteresti la stessa cosa che ho notato io. Vedi, abbiamo pensato entrambi che queste immagini siano state riprese da



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