Rowling J K. - 2007 - Le fiabe di Beda il Bardo by Rowling J K

Rowling J K. - 2007 - Le fiabe di Beda il Bardo by Rowling J K

autore:Rowling J K. [Rowling J K.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862560368
editore: Salani
pubblicato: 2008-01-01T23:00:00+00:00


In tempi più recenti, il manuale di auto-aiuto Il cuore peloso: i maghi che non vogliono responsabilità12 ha scalato le classifiche dei libri più venduti.

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BABA RABA E IL

CEPPO GHIGNANTE

Molto tempo fa, in un lontano paese, c’era un re stolto che voleva essere l’unico a possedere il potere della magia.

A tale scopo ordinò al capo del suo esercito di formare una Brigata di Cacciatori di Streghe e li dotò di un branco di feroci cani neri. Contempo-raneamente, il Re fece proclamare in ogni città e villaggio del regno il seguente editto: «Il Re richiede un Istruttore di Magia».

Nessun vero mago osò presentarsi volontario, poiché si erano dati tutti alla clandestinità per sfuggire alla Brigata di Cacciatori di Streghe.

Ma un astuto ciarlatano privo di qualsivoglia potere magico vide un’occasione per arricchirsi e arrivò a palazzo vantandosi di essere un mago di prodigiosa abilità. Il ciarlatano eseguì qualche semplice trucco, col quale convinse il Re dei suoi poteri magici, e fu immediatamente nominato Gran Fattucchiere Capo, nonché Reale Istruttore Privato di Magia.

Il ciarlatano chiese al Re un enorme sacco d’oro, onde procurarsi bacchette e altri generi di necessità magici. Domandò inoltre svariati grossi rubini, per preparare incantesimi curativi, e un paio di calici d’argento, per la conservazione e la fermentazione delle pozioni. Lo stolto Re gli fornì tutto quanto.

Il ciarlatano nascose il tesoro in casa propria e tornò a palazzo.

Non sapeva di essere osservato da una vecchietta che viveva in una baracca ai margini dei giardini della reggia. Si chiamava Baba ed era la la-Per maggiori informazioni, cfr. Gli Animali Fantastici: dove trovarli.

12 Da non confondersi con Muso peloso, cuore umano, commovente testimonianza della lotta di un uomo contro la licantropia.

vandaia che si occupava di mantenere le lenzuola del palazzo morbide, profumate e candide. Da dietro le lenzuola stese ad asciugare, Baba vide il ciarlatano strappare due rametti da uno degli alberi del Re e poi sparire dentro il palazzo.

Il ciarlatano diede uno dei due rametti al Re e lo assicurò che si trattava di una bacchetta di immenso potere.

«Ma potrà funzionare» aggiunse, «solo quando voi ne sarete degno».

Ogni mattina il ciarlatano e il Re stolto passeggiavano per i giardini della reggia, dove agitavano le bacchette e urlavano al vento parole prive di senso. Il ciarlatano badava a eseguire qualche altro trucco, di modo che il Re restasse convinto dell’abilità del suo Fattucchiere Capo e del potere della bacchetta che gli era costata tanto oro.

Una mattina, il ciarlatano e il Re stolto stavano agitando i loro rametti, saltellando in cerchio e cantando rime insensate, quando una fragorosa risata raggiunse le orecchie del Re. Baba la lavandaia li stava guardando dalla finestra della sua baracca, e rideva così forte che presto non ebbe più la forza di reggersi in piedi e sparì alla vista.

«Devo essere molto ridicolo, se una vecchia lavandaia ride tanto a ve-dermi!» disse il Re. Smise di saltellare e agitare il rametto e aggrottò la fronte. «Sono stanco di tutti questi esercizi! Quando sarò pronto a eseguire veri incantesimi di fronte



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