Salviamoci! by Vincenzo Imperatore

Salviamoci! by Vincenzo Imperatore

autore:Vincenzo Imperatore [Imperatore, Vincenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2021-04-14T22:00:00+00:00


La mia pensione è a rischio?

Il buco dell’Inps

Dal 2006 Mario, mio amico ed ex collega, ha una pensione da ex bancario ed è preoccupato per quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro. È forse l’ultima persona che dovrebbe porsi il problema: lui è un privilegiato di quello «stato sociale» che garantiva istruzione, assistenza sanitaria e una pensione più che dignitosa. Ma qual è la condizione di chi è da poco entrato nel mondo del lavoro? E perché la maggior parte dei miei clienti, piccoli imprenditori, si interessa poco di quello che sarà la propria pensione?

Penso a Luca, 28 anni, uno dei ragazzi assunti da una piccola banca del territorio che mi aveva affidato il mandato di gestire il processo di selezione: oggi guadagna 1300 euro al mese con la prospettiva di arrivare a uno stipendio di fine carriera intorno ai 3000 euro. Potrebbe andare in pensione dopo i 70 anni, e con oltre trentacinque di contributi, con circa 1500 euro.

D’altro canto i piccoli imprenditori, gli artigiani e i professionisti fanno fatica a riconoscere le loro responsabilità. Non hanno versato i dovuti contributi, credendo che l’attività di impresa, la mucca da mungere, avrebbe garantito un’accumulazione di capitale tale da assicurare una onorevole vecchiaia. Penso a Giuseppe, 54 anni, imprenditore nel settore della vendita di idrocarburi, che oggi guadagna circa 40.000 euro netti all’anno (circa 3000 euro al mese) e che, calcolando i (pochi) contributi versati, dovrà vivere invece la sua vecchiaia con circa 1000 euro al mese.

Il futuro pensionistico è preoccupante soprattutto per loro. Tutti dovrebbero essere interessati, ma pochi ci capiscono davvero qualcosa. Quella delle pensioni è una materia molto complessa che necessita di uno sforzo di semplificazione.

Occorre cioè presentare in maniera comprensibile i fattori che determinano il futuro pensionistico del cittadino e fornire qualche utile suggerimento, affinché si prepari a un avvenire incerto provando a migliorare la propria condizione di vita.

Anche perché lo Stato, il principale erogatore di pensioni, procede da tempo con consistenti rettifiche di ciò che promette: quello che è vero oggi è molto probabile che non lo sarà tra qualche anno.

Dico questo perché fino agli anni Novanta del secolo scorso le pensioni garantivano ai cittadini di poter vivere serenamente la terza e anche la quarta età, senza particolari patemi. Negli ultimi trent’anni, invece, questa tranquillità è sempre meno assicurata.

Semplificando, cercherò di spiegare i passaggi salienti che hanno portato alla situazione attuale.

Innanzitutto, che cos’è una pensione?

È una rendita vitalizia, una somma di denaro che si ha diritto di incassare vita natural durante al verificarsi di condizioni prestabilite, in particolare al raggiungimento di una determinata età e in relazione agli anni di lavoro e ai contributi pagati. Tale rendita può essere erogata dal sistema pensionistico pubblico tramite i suoi istituti ed enti (Inps in primis), dalle casse di previdenza dei professionisti o da compagnie assicurative private.

Al centro di questo processo c’è appunto l’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, del quale è necessario conoscere scopi, storia, meccanismi e stato di salute.

Nel 2018 l’Inps ha festeggiato i suoi centoventi anni,



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