Scienza e pensiero comune by Robert J. Oppenheimer

Scienza e pensiero comune by Robert J. Oppenheimer

autore:Robert J. Oppenheimer [Oppenheimer, Robert J.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2023-05-02T23:00:00+00:00


5. Senso non comune

Un secolo dopo Newton, nel 1784, il progresso contemporaneo fu celebrato in un documento anonimo collocato nella cupola della torre della chiesa di Santa Margherita, a Gotha, perché fosse trovato dagli uomini del futuro. Vi si legge:

“Il nostro tempo è stato il più felice del secolo diciottesimo... L’odio generato dal dogma e la costrizione della coscienza spariscono; l’amore dell’uomo e la libertà del pensiero prendono il sopravvento. Le arti e le scienze fioriscono, e il nostro sguardo si affonda nel laboratorio della natura. Gli artigiani si avvicinano per perfezione agli artisti; in ogni strato sociale sbocciano attività utili e ingegnose. Ecco un fedele ritratto del nostro tempo.... Fate lo stesso per quelli che verranno dopo di voi, e rallegratevi!”1

La caducità è lo sfondo del dramma del progresso umano, del miglioramento dell’uomo, del crescere della sua conoscenza e del suo potere, della sua corruzione e parziale redenzione. Le nostre civiltà periscono; la pietra incisa, la parola scritta, l’atto eroico, sbiadiscono nel ricordo di un ricordo, e infine si perdono. Giorno verrà che la nostra razza sarà perduta; questa casa, questa terra in cui viviamo diverrà un giorno inadatta all’uomo, a mano a mano che il sole invecchia e si trasforma.

Ma nessun uomo, sia esso agnostico, o buddista, o cristiano, ragiona così fino in fondo. I suoi atti, i suoi pensieri, ciò che vede del mondo intorno a sé – la caduta delle foglie, o il gioco di un bambino, o il sorgere della luna – fanno parte della storia, ma non della storia soltanto; fanno parte del divenire e del progredire delle cose, ma non solo di questo: appartengono anche alla realtà fuori del tempo, alla luce dell’eternità.

Questi due atteggiamenti mentali, l’uno legato al tempo e alla storia, l’altro vòlto a ciò che è eterno e fuori del tempo, fanno parte entrambi dello sforzo con cui l’uomo cerca di comprendere il mondo in cui vive. Nessuno di questi due atteggiamenti è compreso nell’altro, o può ridursi ad esso. Sono, come abbiamo imparato a dire in fisica, aspetti complementari, dei quali l’uno integra l’altro, mentre nessuno dei due può comprendere tutto. Torniamo, dunque, alla fisica.

In primo luogo, sarà bene rivedere ed estendere un poco il concetto della complementarità quale è usato dai fisici. Nella sua forma più semplice, esso significa che un elettrone deve essere considerato a volte come un’onda e a volte come una particella – come un’onda, cioè con la propagazione continua e l’interferenza caratteristica che si imparano a capire nei laboratori di ottica, o come una particella, cioè come un’entità atomica, individuale, distinta, con una posizione ben definita in ogni momento. Lo stesso dualismo vale per tutta la materia e per la luce. In forma un poco più sottile, complementarità significa che vi sono situazioni in cui la posizione di una particella può essere misurata, definita, pensata, senza incorrere in contraddizioni; e altre situazioni in cui ciò non è possibile, ma in cui altri aspetti, come l’energia e l’impulso del sistema, sono definiti e acquistano significato.



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