Sebastian by Cesare Picco

Sebastian by Cesare Picco

autore:Cesare Picco
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
editore: Rizzoli
pubblicato: 2019-10-07T22:00:00+00:00


20

Suite per Orchestra N.3 in Re Maggiore BWV 1068

Aria

Dicembre 1721

La mattina di quel 3 dicembre, i miei occhi si riempirono di bianco. Tetti e strade erano ricoperti da un sottile velo di neve caduta nella notte. Il mondo risuonava di un silenzio profondo, in lontananza i suoni attutiti di zoccoli di cavalli e di passi soffici tra le vie strette. Anche il mio cuore batteva sordo, lo sentivo muoversi nel petto.

Avevamo appuntamento davanti al ponte di entrata al castello. La principessa madre, di credo luterano come me e Sebastian, ci aveva concesso l’uso della cappella di famiglia. Era ciò che Sebastian desiderava: l’Agnuskirche era troppo legata al suo passato.

Lo aspettavo in piedi, stretta al braccio di mio padre. Eravamo noi due soli, poiché nessun altro della mia famiglia era riuscito a spingersi fino a Cöthen.

I Bach arrivarono di buon passo, Sebastian e i quattro bambini attorno a lui che si schizzavano tra loro la neve con la punta delle scarpe.

Entrammo insieme, senza dirci una parola. Ancora una volta, i nostri lenti passi risuonavano all’unisono: il mio destro con il suo destro, il mio sinistro con il suo sinistro. Lo guardai, mi guardò: fianco a fianco, come nella nostra danza lenta di quattro mesi prima.

Il pastore ci accolse con un grande sorriso e iniziò a parlare con voce possente. La cappella era piccola, i pochi ospiti disposti in piedi lungo i due lati: il principe Leopold e il suo segretario, una dozzina dei fedeli orchestrali, due giovani allievi di Sebastian. Friedelena era rimasta a casa.

Le parole del pastore rimbombavano tra le volte, non ricordo cosa disse e quale passo del Libro commentò. La mia mente era troppo occupata a correre tra mille immagini e suoni: Friede sotto il clavicembalo, la prima risata con Sebastian, la nota sbagliata che per paura avevo preso durante il mio debutto in prova con l’orchestra e l’immancabile sopracciglio alzato del kappelmeister, il sorriso di mio padre mentre scivolava sulla neve di quella stessa mattina, il profumo dei fiori nei giardini francesi di Cöthen, il primo bacio sulla guancia del piccolo Bernhard, il più sfrontato tra i figli Bach.

Fu proprio a quel pensiero che nacque alle mie spalle un lontanissimo suono. I quattro ragazzini, i miei quattro piccoli Bach iniziarono a cantare. Timidamente, sottovoce, svelarono la melodia di un corale che conoscevo bene: «Rallegrati ora, amato popolo dei Cristiani…».

Ci girammo entrambi a bocca aperta. Vidi il petto di Dorothea gonfiarsi, era lei a guidare quel coro minuscolo. Per la prima volta cantava davanti a me. “Vedi che la voce delle donne riempie il cielo?” pensai. Philipp Emanuel, Bernhard e Friede la seguivano armonizzando felicemente la melodia con le loro delicatissime voci. Lo sguardo di Sebastian mi diceva che era una sorpresa anche per lui. E allora piansi, non potevo fare altro. Sentivo ogni singola lacrima scendere seguendo la curva delle guance per poi tuffarsi nel vuoto.

Il mio cuore già sapeva, e ora lo sapevo anche io: non potevo più fare a meno della musica di Sebastian. Conobbi



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