Serrano Marcela - 2016 - Il giardino di Amelia by Serrano Marcela

Serrano Marcela - 2016 - Il giardino di Amelia by Serrano Marcela

autore:Serrano Marcela [Serrano Marcela]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858825808
Google: hn7LDAAAQBAJ
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2016-09-27T22:00:00+00:00


32.

“Mi sono accorta che non riesci a distogliere lo sguardo da quel mobile. Chissà perché siamo tutti affascinati dalle file di cassettini.”

“Mi ricorda un vecchio mobile da farmacia che c’era a San Bernardo, pieno di cassetti e scomparti, con le etichette che classificavano che cosa c’era dentro.”

“O uno di quei mobili coreani, a Londra ne avevamo uno, in un metro di altezza ci fanno stare dieci file di cassetti. C’entrerà qualcosa con il cervello, sarà una metafora?”

“Forse ha qualcosa a che vedere con i segreti. O con la memoria.”

“Lascia che ti racconti del palazzo della memoria. La storia arriva dai greci, dal vi secolo a.C. Il protagonista, che possedeva una memoria prodigiosa, era stato invitato a una festa in un magnifico palazzo; proprio mentre era uscito a prendere una boccata d’aria l’edificio crollò e poiché l’uomo ricordava esattamente la posizione di ciascuno degli invitati riuscì a identificare i cadaveri. Ispirandosi a questa storia, nel xvi secolo un gesuita consigliò la seguente tecnica: gli allievi dovevano immaginare un palazzo e assegnare un luogo specifico al suo interno a ogni cosa che volessero ricordare in futuro, un posto dove conservare i ricordi. Così li mantenevano vivi.”

“In quale stanza del palazzo vuole entrare oggi, doña Amelia? Non crede sia giunto il momento di parlare del Danubio?”

“Te l’avevo già detto parlandoti della vedovanza: il vittimismo ti paralizza, è pericoloso. E naturalmente si può superare. Ma a quel tempo io ero parecchio stupida.”

“Lo terrò presente.”

Era stata la vulnerabilità a spingere Amelia verso il fiume a Budapest: la certezza che fosse meglio non essere piuttosto che essere una donna vulnerabile. Aveva visto Jaime insieme a un’altra. Erano a Parigi. Senza che lei lo sapesse, l’amante aveva preso l’aereo il giorno dopo, e si era sistemata in un alberghetto vicino a loro, dalle parti degli Champs-Élysées. Lei e Sybil avevano concordato di incontrarsi a Parigi, per cui Jaime pensava di avere molto tempo libero, il che era vero. Ma una sera, mentre Amelia tornava in albergo prima del previsto, lo vide camminare da solo, non passeggiava, si muoveva con il passo deciso di chi ha una meta. Lo seguì quasi per gioco, voleva fargli una sorpresa. Con suo grande stupore, lo vide entrare diritto e sicuro in un hotel, piccolo ma elegante, a due isolati dal loro albergo. Lo trovò strano. Eppure qualche sospetto doveva averlo avuto perché si piazzò di fronte all’edificio e attese. Per due ore rimase seduta su una panchina dei giardinetti guardando fisso la porta, inquieta per il tempo che ci metteva a uscire, inquieta per lo strano modo di camminare del marito, inquieta per le presenze invisibili e la certezza che ci fosse qualcosa che non andava. Aveva trentatré anni e ancora credeva nell’amore senza un’ombra di scetticismo, spiega. Visto che Jaime non usciva, alla fine se ne ritornò in albergo, sconfitta. E lì trovò un messaggio – lasciato due ore prima – in cui monsieur aveva ricevuto una telefonata imprevista e si sarebbe trovato con un amico nel Quartiere Latino. Allora



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