Singer Isaac Bashevis - 1969 - La proprietà by Singer Isaac Bashevis

Singer Isaac Bashevis - 1969 - La proprietà by Singer Isaac Bashevis

autore:Singer Isaac Bashevis
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788878193086
editore: TEA
pubblicato: 1994-02-14T23:00:00+00:00


2

In principio, Olga cercò di persuadere Ezriel a divorziare. Non v’era alcuna difficoltà a ottenere la libertà da una persona malata di mente. Ma alla fine, stancata dalle sue procrastinazioni, rinunciò a insistere. A quanto pareva, Ezriel non voleva divorziare da Shaindel e non aveva alcuna intenzione di convertirsi. Olga e Ezriel cominciarono a vivere insieme. I vicini e i conoscenti ignoravano il fatto che non fossero sposati, o almeno fingevano d’ignorarlo. Per tutti, Olga era la signora Babad, ma sui documenti era scritto Bielikov. Lui rimaneva ebreo, mentre Olga e i bambini, Natascia e Kolia, erano di fede greco-ortodossa. Ogni volta che lei e Ezriel parlavano di fare un viaggio, v’erano complicazioni a causa dei cognomi diversi sul passaporto. Non avrebbero potuto stare insieme in un albergo. Ma Olga si rendeva conto che arrabbiarsi non avrebbe risolto nulla. Col tempo, sperava di sottrarre Ezriel all’influenza del suo ambiente. Quando la loro storia era cominciata, lui era un oscuro medico di via Nowolipki con una clientela di erbivendole e di rivenduglioli. Nell’ospedale e in clinica aveva lavorato per pochi soldi. In casa sua non v’era neanche un mobile decente, nemmeno un tappeto. Shaindel, quando era entrata in manicomio, aveva lasciato la casa in gran disordine. Olga aveva organizzato tutto per il trasferimento di Ezriel al boulevard Marshalkowski e aveva ammobiliato un elegante ambulatorio e un appartamento. Miscia era stato talmente trascurato dalla mamma malata, ch’era sull’orlo di un collasso. Piangeva, si agitava, soffriva di crampi. Olga aveva restituito la salute al bambino. Aveva insistito perché Ezriel si interessasse di ipnotismo. Benché, per carattere, Ezriel fosse un misantropo, Olga lo aveva convinto che era importante coltivare l’amicizia delle migliori famiglie invitandole a delle riunioni sociali. Gli aveva fatto capire che alle finestre bisognava mettere tende, sui pavimenti tappeti e quadri alle pareti. Ezriel aveva ereditato l’indifferenza ebraica per certe necessità della vita terrena. Non sapeva nulla di progetti, di risparmi, di previsioni. Viveva alla giornata, non faceva economie, pagava alti interessi agli strozzini. In definitiva doveva ammettere ch’era stata Olga a fargli acquistare una clientela ricca, a liberarlo dal bisogno, e ad aiutarlo a farsi un nome.

Ma, come dice il vecchio adagio, più le cose cambiano e più rimangono le stesse. Nel suo intimo, Ezriel non era cambiato. Assalito dalla disperazione nel bel mezzo di un ricevimento, andava a chiudersi in camera sua. Diceva cose inopportune, confessava ai pazienti quanto poco ne sapesse e quanto la medicina fosse ancora indietro. Delle signore sue clienti si lamentavano che il dottor Babad non le salutava quando s’incontravano per strada oppure se ne andava senza nemmeno toccarsi il cappello. I vicini facevano commenti analoghi. Adesso, aveva carrozza e cocchiere, ma ogni volta che andava in qualche posto a piedi sbagliava strada, addirittura anche se si trattava della sua stessa strada. Invece di andare in direzione di via Krolewska si dirigeva verso la stazione di Vienna. Per quanti ombrelli e calosce Olga gli comprasse, li lasciava sempre in qualche posto. Curava con l’ipnosi clienti che soffrivano di insonnia, di stitichezza, di gonfiore di stomaco, ma trascurava le sue infermità.



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