Siti Walter - 2008 - Benvenuta Rachele by Siti Walter

Siti Walter - 2008 - Benvenuta Rachele by Siti Walter

autore:Siti Walter
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858407578
editore: EINAUDI
pubblicato: 2013-04-19T22:00:00+00:00


4.

«Nun ce sto a capí ’n cazzo, me sta a cambià la vita in quarantott’ore… se riesco a passà ’sto quattordici, poi posso camminare pure sulle acque». Lunedí sera di risultati elettorali, nazionali e amministrativi di primo turno: clima elettrico, studenti coi Ray-Ban, un giro di pizze. Ottavio è stanco, ieri domenica è nata sua figlia («un nome ebraico, sicché nun possono dí niente»). Ci sono state difficoltà all’ultimo minuto, il cuore pareva che non si sentiva piú, la piccola si presentava di sederino e il cesareo era l’unica soluzione; «Cinzia doveva fà il monitoraggio, io tornavo dai rilevamenti ultimi e avevo paura de sbajamme co’ le cifre… volevo legge tutti ’sti foji, nun sapevo piú se Veltroni aveva guadagnato sette etti nell’ultimo mese, o se mi’ fija aveva perso du’ punti e mezzo».

Molte donne sulla quarantina a fare militanza, piegate sui tabelloni dove cominciano ad affluire i dati; le piú ruspanti e simpatiche non gridano i nomi dei partiti, dicono «Berlusca» o «er Berty» nel senso di Bertinotti, «l’avemo doppiato». Da via delle Galline Bianche qualche buon risultato per Storace, partono battute sulla Santanchè che ha dichiarato «io ballo da sola» – «ma vada a ballà sur cubo… è inutile che se inventano delle destre, la vera destra siamo noi». Appoggiano i supplí su una pila di dischetti avanzati, tanto so’ costati pochissimo, li hanno preparati artigianalmente due nanetti informatici che masterizzano i film la notte: «qua tocca arrangiasse, mica ciabbiamo i mezzi del Pd». «Mo’ possiamo ritirà fòri er manganello e l’olio de ricino», fanno il verso a se stessi – «seh, te l’immagini si dàmo un manganello e dell’olio a Luxuria che ce fa? la rendi felice…» Compare in video Berlusconi raggiante («mo’ me piacerebbe che pija i sondaggi de “Repubblica” e glieli sbatte in faccia»); attività operosa, si conclude la chiama delle ultime sezioni a sancire il miracolo atteso – «è stata distrutta l’antipolitica, Grillo vada a zappare, se pò tornà a lavorà in pace».

Il giorno prima, al San Giovanni di Dio, era nata Rachele: tre chili e cinquecentocinquanta, cinquantun centimetri di lunghezza; Ottavio lo ripeteva al telefonino a chiunque chiamasse. Rossa congestionata in viso, labbra vistose come due petali troppo aperti, «la bocca è la tua» – «io nun ce la farei a pulirla», ammette il cognato schifato dalla prima cacca; Ottavio piú che altro in corridoio, sempre incollato a quella minchia di cellulare. Cinzia è ancora sotto morfina e la cosa non le dispiace, «come una nebbia leggera, se sta benissimo» – mostra l’anello di brillanti che le ha regalato il marito: «ecco perché nun ciaveva i soldi per la campagna elettorale, l’ha spesi tutti pe’ st’anello».

Un anziano, forse un parente, ha tracce visibili di Parkinson; traspare dalle chiacchiere che una gravidanza era stata interrotta anni fa per un aborto spontaneo e che questa era l’ultima chance. Dentro la vita e i suoi guai, senza protestare e senza farsene un vanto; con l’innata predisposizione a cogliere l’intero, senza sforzarsi di capire i dettagli. Nessun enigma, solo prassi.



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