Stato, grande spazio, nomos by Carl Schmitt

Stato, grande spazio, nomos by Carl Schmitt

autore:Carl Schmitt [Schmitt, Carl]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia politica
pubblicato: 1995-10-14T22:00:00+00:00


4. [7] L'ostilità prussiana contro Napoleone. La questione si amplia in un problema più generale riguardante la Germania e i tedeschi nel loro rapporto con la Francia e l'Europa. Al cuore del problema sta l'ostilità prussiana, che solo allora stava nascendo, contro Napoleone, imperatore dei francesi. Il memorandum-proclama di Clausewitz del 1812 è una testimonianza unica, in certi passi terribile, di profonda e disperata ostilità. Ma in realtà l'atteggiamento del popolo tedesco nei confronti di Napoleone non era affatto univoco. È nota l'ammirazione di Hegel; la conclusione del VI capitolo della Fenomenologia dello spirito potrebbe essere interpretata nel senso che Napoleone rappresentasse per Hegel «il Dio apparente in mezzo a noi», (18) mentre Hegel in persona sarebbe stato l'altro fattore inerente a tale evento, vale a dire il puro sapere autocosciente di questa rivelazione. [8] L'inno di Goethe all'imperatore e al suo «impero», capace di assicurare la pace sulla terra, risale al luglio 1812, quindi pochi mesi dopo che Clausewitz ebbe scritto il suo memoriale e pochi giorni dopo l'inizio della campagna di Russia da parte della grande armata napoleonica. (19) La spaccatura nelle opinioni tedesche riguardo a Napoleone è dunque un fatto storico, e costituisce la materia di un importante capitolo di una storia spirituale europea intitolata La Russia e l'autocoscienza d'Europa, in cui Dieter Groh ha affrontato il periodo tra il 1789 e il 1848 in modo talmente preciso ed esaustivo che non ci resta che rinviare a questo libro. [9]

Anche per gli spagnoli Napoleone era il nemico nazionale, ma anche il loro atteggiamento non era univoco, giacché il numero dei filofrancesi e degli afrancesados era consistente, soprattutto negli strati colti della popolazione. Un paragone con la Germania offre qui alcuni paralleli istruttivi, benché non possano essere trascurate le profonde differenze di sostanza nazionale e di situazione storica. Già la diversa collocazione geografica non era priva di effetti politici, poiché l'unico vicino continentale della Spagna, se si eccettua il Portogallo, era la Francia, mentre uno dei vicini della Prussia era la Russia: e l'esempio della Polonia stava a dimostrare come proprio il vicinato con la Russia potesse essere un'ottima ragione per stringere amicizia con Napoleone. Tuttavia ciò che importa analizzare qui è l'ostilità prussiana verso Napoleone nella sua concreta specificità. Cerchiamo quindi di delineare il quadro autentico di un'ostilità politica, considerandola un caso idealtipico rispetto alla sistematica esposizione che ci offre in merito Julien Freund nel VII capitolo della sua grande opera L'essence du politique, intitolato «L'ami et l'ennemi». [10]

Tanto l'ostilità spagnola quanto quella tedesca erano genuine, ed entrambe furono letali per Napoleone, ma nel momento cruciale fu l'ostilità tedesco-prussiana la più pericolosa per lui, e solo grazie a questa la più generale ostilità tedesca gli diventò fatale. Rispetto alla Germania la Spagna aveva altre riserve di energia politica, riserve prerivoluzionarie che erano comunque più forti. I tedeschi erano totalmente esenti dal rancore morale e religioso che animava gli spagnoli contro quello che consideravano un nemico della loro fede e il saccheggiatore delle loro chiese. Napoleone, il grande



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