Storia della Filosofia Greca 1 I Presocratici by Luciano De Crescenzo

Storia della Filosofia Greca 1 I Presocratici by Luciano De Crescenzo

autore:Luciano De Crescenzo
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XIV

Melisso

Melisso1 è l’unico ammiraglio della Storia che sia stato anche un filosofo. In genere i militari, e in particolare quelli della Marina, sono persone più portate al comando secco che non alla discussione dialettica, eppure, ciò nonostante, il comandante Melisso è riuscito a procurarsi un posticino nella storia della filosofia quale quarto e ultimo pensatore della scuola eleatica. Come abbia potuto conciliare l’immobilità professata da Parmenide con l’azione bellica improvvisa, richiesta dal suo mestiere di stratega, rimarrà sempre un mistero; comunque a noi piace immaginarlo sul ponte della nave ammiraglia, curvo su un boccaporto, intento a scrivere il suo libro «sulla natura e sull’essere», in un giorno di bonaccia, al largo delle coste ioniche.

Della vita di Melisso sappiamo poco o niente: Plutarco2 ce lo segnala a capo della flotta samia mentre vince una battaglia contro gli ateniesi, e chissà che non sia stato proprio questo il motivo della scarsità di notizie che abbiamo sul suo conto; certo è che Atene, nella seconda metà del quinto secolo, era il punto di riferimento del mondo greco, e schierarcisi contro voleva dire farsi emarginare, se non altro dagli uomini di cultura della corte di Pericle. A completare l’opera occultatrice di costoro, dopo un paio di generazioni, ci si mise pure Aristotele e allora non ci fu più scampo per nessuno: l’enciclopedico filosofo di Stagira, da quel perfetto computer che era, catalogò, giudicò e decise per i successivi duemila anni chi meritava di sopravvivere nel ricordo dei posteri e chi invece doveva scomparire nell’oblio.

Con Zenone e Melisso, ad esempio, non si fece scrupoli: disse che erano due «filosofi da strapazzo».3 Il primo gli stava antipatico per via dei paradossi, il secondo per aver conferito alla materia quel carattere d’infinità che egli preferiva riservare alla sfera dell’immateriale. D’altra parte, ogni valutazione dei filosofi presocratici non ha mai potuto prescindere da Platone e Aristotele. La quasi totale perdita dei testi originali ha fatto sì che gli storici del ramo, per capirci qualcosa, sono stati costretti a prendere per oro colato tutto quello che i due mammasantissima della filosofia greca avevano scritto in proposito, e si sa come vanno a finire certe cose: quando si parla di fatti lontani, tutto bene, quando invece si tratta di contemporanei, che Dio ci scampi e liberi dai giudizi dei colleghi.

Melisso, figlio di Itegene,4 nacque nell’isola di Samo tra il 490 e il 480 a.C. Dei suoi primi quarant’anni di vita non ci sono giunte notizie; trattandosi però di un ammiraglio, è lecito presumere che abbia compiuto numerosi viaggi di mare. Riteniamo pertanto che sia stato a Mileto, patria di Anassimandro, e a Elea, città natale di Parmenide, ovvero nei luoghi che videro fiorire i due filosofi che più di tutti influenzarono il suo pensiero. L’ipotesi invece, secondo la quale si sarebbe incontrato con gli eleati ad Atene nel 450, francamente non ci convince: Parmenide, essendo ripartito quasi subito, non avrebbe avuto il tempo d’insegnargli nulla, e Zenone, pur restando molti anni alla corte di Pericle, aveva frequentato gli ateniesi in un periodo in cui i rapporti tra Samo e Atene erano ormai compromessi.



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