Storia della Russia: Dalle origini agli anni di Putin (Italian Edition) by Roger Bartlett

Storia della Russia: Dalle origini agli anni di Putin (Italian Edition) by Roger Bartlett

autore:Roger Bartlett [Bartlett, Roger]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852059544
editore: MONDADORI
pubblicato: 2017-10-02T04:00:00+00:00


La trasformazione della campagna dopo il 1861

Le leggi sull’emancipazione del 1861 si dimostrarono uno strumento imperfetto e la completa liberazione dei servi fu un processo lungo e difficile. In linea teorica, l’abolizione della servitù avrebbe dovuto integrare la maggioranza dei contadini nella società politica russa, ma il fallimento del governo, che non riuscì nemmeno a mantenere il loro consenso nell’ordine sociale esistente, fu una delle prime cause del suo futuro crollo. L’ambiguità dell’impero nei confronti dei suoi sudditi più umili risultò evidente dalle modalità della loro emancipazione. La libertà personale divenne subito effettiva, mentre gli accordi tra contadini e padroni per la terra dovevano essere negoziati e potevano quindi protrarsi nel tempo: nel 1885, quando gli accordi divennero obbligatori, il 20% dei servi era ancora in regime di «servitù temporanea», vivendo quindi nelle medesime condizioni economiche precedenti l’emancipazione. I «residui feudali» del vecchio sistema servile, come li hanno chiamati gli storici marxisti, si dimostrarono molto resistenti. Il contadino era strettamente legato alla comune assegnatagli e in pratica non poteva né lasciare per sempre il villaggio né scegliere il proprio regime agrario. L’incidenza e il peso del sistema di ridistribuzione delle terre sono stati considerati tradizionalmente molto svantaggiosi per la classe contadina: studiosi di ogni indirizzo politico affermano che, con gli assetti conseguenti all’emancipazione, i contadini ricevettero in genere meno terra di quanta ne coltivassero in precedenza e i proprietari ebbero la possibilità di gestire le assegnazioni a proprio vantaggio. Tuttavia le recenti ricerche dello storico dell’economia Steven Hoch hanno dimostrato l’inconsistenza statistica di questi luoghi comuni, sostenendo che la ridistribuzione fu in genere corretta e imparziale. Resta comunque il dato di fatto che molti proprietari continuarono a rivendicare il possesso delle strutture di base, costringendo i contadini a pagare per il loro utilizzo. I contadini avevano ora il diritto di acquistare terreni e di ampliare le loro scorte, ma il governo non concedeva nessun tipo di credito. Solo nel 1883 fu fondata la prima banca agricola contadina, mentre tra il 1861 e il 1905 i prezzi dei terreni raddoppiarono, per poi continuare a salire. I costi di riscatto andarono ad aumentare il già oneroso peso dei tributi: la tassa di capitazione fu sostituita da imposte indirette soltanto negli anni Ottanta e, sebbene nello stesso periodo alcuni arretrati fossero cancellati, le indennità furono definitivamente abolite solo nel 1905. L’enorme e sempre più rapida crescita demografica mise a dura prova le risorse e limitò le dimensioni dei terreni per i singoli contadini,7 che si ritrovarono a emigrare verso le città e ad affrontare, agli inizi dell’industrializzazione, il duro mercato del lavoro, con i suoi bassi salari.

Ciononostante, negli ultimi decenni del secolo il paese raggiunse gradualmente un buon livello di prosperità. Con la fine della servitù e grazie a politiche governative più attive e favorevoli, a livello agricolo e industriale l’economia continuò a svilupparsi sulle fondamenta poste nei cinquant’anni precedenti. L’agricoltura riuscì a sfamare la crescente popolazione dell’impero. Come in passato, vi furono periodi di raccolti scarsi e di carestie locali (la peggiore



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