The Turnglass. La clessidra di cristallo by Gareth Rubin

autore:Gareth Rubin [Rubin, Gareth]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-08-29T22:00:00+00:00

Il parco era fresco e lussureggiante in una giornata abbastanza calda da sciogliere gli pneumatici delle automobili. La sensazione dell’erba e della felce sotto i piedi ebbe l’effetto calmante di un unguento. Qualunque cosa li avesse tormentati rendendo irritanti le suole delle sue nuove scarpe rigide di pelle verniciata, scomparve. Avrebbe potuto camminare a piedi nudi nel sottobosco.

Quanti alberi c’erano? Diecimila? Centomila? Potevano essere un milione? Certo, perché no? Poniamo fossero un milione, gli alberi che offrivano la loro ombra a Ken, visto tutto il bisogno che aveva di rinfrescarsi dopo un paio d’ore veramente frustranti. Ai cancelli dello studio gli avevano detto che la Paramount stava facendo il casting per un nuovo film storico. Se si fosse iscritto, lo avrebbero preso in considerazione per una particina. Sarebbe stato un casting tipo «asta del bestiame», e non suonava per niente bene, ma era meglio che sentirsi dire di levarsi dai piedi.

«Be’, ho lavorato in fattoria», aveva detto.

«Allora ti sentirai subito a casa.»

Non aveva avuto la parte. Certo, era stata una delusione, ma sarebbero arrivate altre opportunità. I film diventavano ogni anno più complessi, dicevano. E film più complessi implicavano cast più nutriti. Avrebbe stretto i denti, e nel frattempo aveva comunque un lavoro come redattore di annunci pubblicitari per il Los Angeles Times, e questo gli bastava per pagare il suo modesto affitto. Bighellonando intorno alla redazione dello spettacolo, al giornale, ogni volta che avesse sentito parlare dei nuovi film in fase di produzione si sarebbe precipitato allo studio in questione per chiedere un provino. Sì, poteva funzionare.

Avanzò nella calura di un pomeriggio d’aprile. Gli uccelli sugli alberi schiamazzavano prima di decollare in enormi giri in cerca di cibo, acqua o qualsiasi altra cosa potesse desiderare un uccello in una torrida giornata californiana. Si chiese come trascorrere il pomeriggio. Continuare a camminare fino in città o tornare indietro, risalire sul tram per il centro e rifugiarsi nella sua pensione accanto a un negozio di alimentari che sospettava vendesse liquori dalla porta sul retro? Aveva accarezzato l’idea di passarci di persona, una volta o l’altra, e vedere cosa c’era sul menu. Alla fine, però, proseguì il cammino.

Quando rialzò lo sguardo, aveva attraversato il parco fino al lato opposto e i rumori della strada gli si strusciavano intorno come zanzare. Pensò di voltarsi e perdersi di nuovo tra gli alberi, ma aveva sete e le luci al neon di un diner sul ciglio della strada lo stavano invitando.

Entrando, Ken si ritrovò proiettato nel bel mezzo della corsa al pranzo, e quel posto era evidentemente così popolare che rimaneva un solo tavolo libero. Era in un séparé d’angolo dove la finta pelle che probabilmente proveniva da una fabbrica a mille chilometri dalla mucca più vicina era di un color oro intenso. Si avvicinò, ma a un certo punto si accorse che c’era già una ragazza. Era seduta contro il muro, nascosta. Sembrava stesse cercando di passare inosservata.

Ken si fermò. Lei alzò su di lui due occhi di un castano denso, in attesa.

«Posso sedermi qui?» le chiese.

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