Tutta colpa di Freud by Paolo Genovese

Tutta colpa di Freud by Paolo Genovese

autore:Paolo Genovese
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
pubblicato: 2014-03-03T05:00:00+00:00


Sara

Correttore per coprire le occhiaie, ombretto carta da zucchero, un velo di fondotinta, fard sulle gote che fa sempre un po’ salute, matita per il contorno labbra e tocco finale di mascara.

Sara aveva seguito alla lettera i consigli per una serata speciale trovati su una rivista lì in bagno. In genere non si truccava o comunque si truccava poco; visti i risultati dei suoi precedenti appuntamenti pensò che cambiare look forse le avrebbe giovato. Il massimo che rischiava era un altro fallimento, quindi poteva solo sperare di andare meglio.

Mentre si specchiava per testare il risultato le tornò in mente quando, a sei anni, volle a tutti i costi che le comprassero la valigetta dei trucchi di Candy Candy: Francesco continuava a ripeterle che era troppo piccola, un Francesco molto diverso da quello attuale, più sportivo, straripante, meno cupo e ancora non avvezzo alle delusioni della vita; la mamma invece aveva detto: “E se la vuole, compriamogliela, no?”. Era la classica donna che sceglieva la soluzione più semplice a ogni tipo di problema... o forse la più comoda. Sara ricordava pochi momenti dell’infanzia in cui la mamma si era seduta a giocare con lei; si sforzava, e gliene tornavano in mente sempre un paio. Di Francesco sdraiato a muovere le bambole o sul divano con lei a leggere le favole aveva invece la memoria piena. Lui era così: presente allora, nonostante il lavoro e una moglie, presente adesso, nonostante il lavoro e una vita da rifarsi che però non si rifaceva mai. Era grata al cielo di avere un padre così: non tutti, in una situazione simile, sarebbero stati in grado di tirare su una famiglia come la sua.

Finito di specchiarsi, infilò il vestitino nuovo comprato nel pomeriggio, sandali con tacco che facevano già molto estate, e scese giù in soggiorno per saggiare il giudizio della sua famiglia.

Marta e Francesco erano seduti in poltrona, entrambi intenti a leggere un libro.

«Che ne dite?» chiese Sara facendo una giravolta, pimpante e piena di vitalità.

I due distolsero lo sguardo dalla loro lettura poi si scambiarono un’occhiata silenziosa ed enigmatica.

«Vi avverto subito, non comincerò a fare quelle sfilatine vado e torno con un vestitino diverso tipo commediola americana... A me piace questo, è comodo, mi sento a mio agio e me lo metto» disse Sara.

«Allora che ce lo chiedi a fare?» domandò Francesco ironico.

Marta guardava la sorella corrugando la fronte.

«Ma quel trucco non è un po’ fuori moda? Mi ci truccavo io quando facevo il liceo così» osservò.

«Non ti piace?» si allarmò Sara. «Ho seguito passo passo l’articolo di “Donne Domani”... Consigli per una serata da sogno, o una cosa simile...»

«Dove l’hai trovata?»

«In bagno, vicino alla lavatrice...»

«Quella starà lì da dieci anni... Mi sembravi un po’ strana...» ridacchiò Marta.

«Be’, ma buttatela no, che si tengono i giornali dagli anni Novanta?» sbottò Sara, poi prese un fazzolettino e cominciò a pulirsi le labbra. «Meglio?» domandò.

Marta le fece segno di passarlo anche sugli occhi.

«Quell’ombretto, Sara, inguardabile...» aggiunse.

«Vabbe’, ora mi strucco...» si arrese. «Piuttosto: dettaglio pratico» disse mostrando



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