Umanità al guinzaglio (1966) by Thomas M. Disch

autore:Thomas M. Disch
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-05-26T16:00:00+00:00

La cravatta! Rischiò di distruggere tutto il piano. Non avevo mai portato una cravatta in tutta la mia vita, e anche se l'avessi fatto, qualcun'altro me l'avrebbe annodata al collo. Cercai d'improvvisare un nodo o due, ma niente di quello che riuscii a combinare assomigliava, anche vagamente, al nodo che avevo visto al collo di Frangle. Disperato, svuotai il cassetto in fondo all'armadio di Mosely, sperando di trovarvi una cravatta col nodo già fatto. Invece trovai il suo Manuale Militare, il quale, a pagina 58, forniva le istruzioni per il sacramentale nodo scappino. Mentre la sveglia sul davanzale scandiva implacabile i minuti, annaspai con quel pezzo di seta che mi faceva quasi impazzire. Alla fine ottenni un nodo accettabile (anche se assai scadente). Ero ormai talmente esaurito che quasi mi dimenticai di togliere le strìsce d'argento dalle spalle della giacca di Mosely, sostituendole con le foglie dorate di quercia che avevano ornato fino a qualche istante prima il mio pastrano. Poi, cercai d'entrare a forza nelle scarpe da parata di Mosely.

Niente da fare. Erano troppo piccole, e dì molti numeri. Cercai nella stanza accanto (Cap. C. Quilty, M.D., annunciava la targhetta sulla porta). Le scarpe di Quilty, neppure lontanamente lustre quanto quelle di Mosely, mi andarono d'incanto. Lasciai le scarpe di Mosely nell'armadio di Quilty, per nascondere il mio furto.

Come tocco finale, recuperai una copia tutta spiegazzata delle "Barzellette del soldato Joe" dal mucchio di oggetti personali che si era rovesciato fuori dal cassetto dell'armadio. Quindi, con la mia elegante uniforme da parata, tornai dal capitano Frangle il quale, spogliato e costernato, mi aspettava di sotto.

"Ho trovato quello che cercavo, capitano. Può rivestirsi e accompagnarmi fuori."

Usciti nel cortile, il capitano Frangle riuscì a ottenere il silenzio (e avrebbero dovuto essere sull'attenti!) alzando una mano. Quando ebbe sbraitato per cinque minuti, gli feci mettere agli arresti il tenente Mosely. Fu ammanettato, incatenato, e solidamente imbavagliato.

"Ho qui, nella mia mano destra," annunciai allora, con voce stentorea, "le prove che quest'uomo, noto a voi come Mosely, è in realtà un impostore, una spia, un agente al servizio dei Padroni. L'alto comando già nutriva dei sospetti su di lui a Shroeder, quando fu visto penetrare da solo nella centrale elettrica bombardata..." Un brusio, come un sospiro, si alzò dalle file degli uomini. "Capitano, ha una pietra focaia, o qualcosa di ugualmente adatto ad appiccare il fuoco?"

"Ho un accendino."

"Dia fuoco a questo cosìddetto libro di barzellette, per favore. Al male fatto non si può porre rimedio, ma il nemico non riceverà questo rapporto. Grazie a Dio, abbiamo fermato in tempo il loro complotto."

Mentre il libro delle barzellette bruciava, il tenente Mosely lottava per liberarsi, producendo una lunga serie di Mmmmph! Mmmph! Nn! Nn! Mmmph!

"Capitano, presumo che lei abbia una cella dove tenere quest'uomo in completo isolamento, in attesa del processo?"

"L'abbiamo, ma in questo momento vi sono rinchiusi dieci tesorucci. Siamo pieni fino all'orlo, come le ho già spiegato, ma naturalmente... se lei comanda..."

"Metta i tesorucci da qualche altra parte. Mosely non dovrà assolutamente comunicare con chicchessia.

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