UNA MENTE PER UCCIDERE by P.D.JAMES

UNA MENTE PER UCCIDERE by P.D.JAMES

autore:P.D.JAMES
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 8804378085
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1994-10-30T23:00:00+00:00


5

Se omicidio ci doveva essere alla Clinica Steen il venerdì era stato il giorno più indicato. La clinica il sabato era chiusa e quindi gli uomini della polizia furono in grado di lavorare nell’edificio senza le complicazioni causate dalla presenza dei pazienti e del personale. Tra l’altro, tutti quelli che lavoravano alla clinica furono ben lieti che ci fossero quei due giorni di riposo, durante i quali si sarebbero potuti riprendere dallo shock, avrebbero avuto modo di decidere con calma che atteggiamento assumere e di cercare il conforto e le rassicurazioni degli amici.

La giornata di Dalgliesh ebbe inizio presto. Aveva chiesto alla sede locale di polizia un rapporto sul furto avvenuto alla clinica e questa pratica, insieme con i dattiloscritti degli interrogatori del giorno precedente, ora giaceva sulla sua scrivania. Quel furto aveva lasciato perplessi gli agenti, perché non c’era alcun dubbio che qualcuno si fosse introdotto nella clinica e che le quindici sterline fossero scomparse, ma non altrettanto sicuro era che i due fatti fossero correlati. Secondo il sergente della sede locale di polizia era strano che un normale ladro avesse scelto l’unico cassettino in cui c’era del denaro contante, trascurando la cassaforte e non toccando il calamaio d’argento nello studio del direttore della clinica. D’altro canto, Cully aveva senz'altro visto un individuo uscire dalla clinica e tanto lui quanto Nagle avevano un alibi per l’ora in cui si era verificata l’effrazione. La polizia propendeva a credere che Nagle avesse preso il denaro, mentre si trovava solo nell’edificio, ma non glielo aveva trovato addosso e non c’erano prove concrete al riguardo. Inoltre, se Nagle fosse stato incline alla disonestà, alla Clinica Steen avrebbe avuto moltissime occasioni assai meno pericolose. Per di più, contro di lui non c'era assolutamente nulla. Tutta la storia era strana. Gli agenti ci stavano ancora lavorando ma non avevano molte speranze. Dalgliesh aveva chiesto che qualunque cosa fosse saltata fuori gli venisse riferita, dopo di che, in compagnia del sergente Martin, si era recato a vedere l’appartamento della signorina Bolam.

La signorina Bolam aveva abitato al quinto piano di un solido stabile di mattoni rossi nei pressi di Kensington High Street. Non vi furono difficoltà per la chiave che la portiera consegnò, esprimendo le solite parole formali per la morte dell’inquilina. La donna sembrava ritenere d’obbligo fare qualche riferimento all’omicidio, ma riuscì solo a dare la sensazione che gli abitanti della casa solitamente avessero il buon gusto di lasciare questa vita in modo più ortodosso.

«Spero che non vi sia pubblicità indesiderabile» mormorò mentre accompagnava Dalgliesh e il sergente all’ascensore.«Questi appartamenti sono abitati da famiglie molto per bene e l’immobiliare proprietaria è molto rigida nella selezione degli inquilini. Finora non abbiamo mai avuto guai di questo genere.»

Dalgliesh resistette alla tentazione di risponderle che, ovviamente, l’assassino della signorina Bolam non aveva riconosciuto nella propria vittima un’inquilina di quello stabile.

«Non penso che gli inquilini di questi appartamenti potranno essere danneggiati dalla pubblicità» le fece notare.«Il delitto non ha avuto luogo qui.» Si udì la portiera mormorare che ci sarebbe mancato anche quello.



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