Urania 0890 - Tra dieci mesi la Fine del Mondo Parte 1 by Gregory Benford e William Rotsler

Urania 0890 - Tra dieci mesi la Fine del Mondo Parte 1 by Gregory Benford e William Rotsler

autore:Gregory Benford e William Rotsler
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 2015-03-06T23:00:00+00:00


2 dicembre: 5 mesi e 24 giorni alla collisione

Al suono del cicalino John Caleb Knowles smise di contemplare la siepe di rose di là dalle spesse vetrate, e si girò. — Sì?

Grace Price, la sua segretaria, lo guardò confusa dal piccolo schermo. — Signor Presidente, ehm… c'è qui Carl Jagens.

— Chi? Ah sì, certo.

— Vorrebbe vedervi privatamente, signore. — Prevedendo la domanda successiva del Presidente, Grace Price si affrettò ad aggiungere: — Il deputato Fox e il sottosegretario non sono ancora arrivati. Potreste concedergli due o tre minuti…

Knowles sorrise, sentendo la sua voce supplicante. — D'accordo, ditegli di entrare. Ma avvertitemi subito appena arriva Fox.

— Sì, signore — disse Grace Price, contenta.

Quasi subito la porta si aprì ed entrò Carl Jagens. Knowles si alzò e gli strinse la mano, notando con un'occhiata veloce la divisa e le insegne blu e bianche di capitano della Marina. Non aveva molti nastrini, ma ben pochi astronauti li avevano, perché l'America si era tenuta al di fuori per anni dalle poche guerre lampo, apparentemente necessarie, che c'erano state.

— Signor Presidente, siete molto gentile a ricevermi dopo un preavviso così breve…

— Non preoccupatevi, Comandante Jagens. Voi siete imo dei nostri eroi, sapete. — Il Presidente si guardò attorno, poi indicò una porta nel muro lievemente curvo. — Andiamo nell'ufficio più piccolo, eh? — Il Presidente fece strada e si accomodarono nella stanza attigua, un ufficio più brutto e molto più piccolo.

— Signore, sono venuto direttamente da Houston. Speravo di vedermi con Chuck Bradshaw, ma… — Si strinse nelle spalle. — Ma ci siamo incrociati: io venivo in qua,; lui andava in là.

Knowles guardò l'orologio, un modo vecchio ma efficace di accelerare i preliminari. La cosa non sembrò influire su Jagens, che continuò sicuro e senza fretta.

— Ci sono due grosse fazioni, signore, all'interno del gruppo che ha la responsabilità dell'azione finale contro Shiva. Io credo molto nell'uso della bomba sovietica. È l'unico modo sicuro per deviare, ed eventualmente addirittura distruggere, questa minaccia. Credo molto in una solida azione di rinforzo, una seconda squadra che si concentri sull'obiettivo di colpire gli asteroidi più piccoli.

— Allora cosa volete che faccia? È una questione tecnica…

— L'altra fazione vorrebbe talmente frammentare i nostri sforzi con i piani più disparati, che l'operazione corre il rischio di fallire completamente.

Il Presidente Knowles alzò le sopracciglia. — Bradshaw è un tipo in gamba, se ne occuperà lui.

— Sì, signore, è in gamba. — Carl si protese in avanti e per la prima volta Knowles si rese conto di quanto, in realtà, fosse piccolo. Dava l'impressione di essere molto più alto, ma benché fosse più largo di spalle di tutti gli altri piloti, come la maggior parte degli astronauti era tarchiato e più piccolo della media. — Bradshaw è indubbiamente in gamba, signore, ma è ostacolato dalle fazioni interne alla squadra. — Fece un sorriso accattivante. — So che tutti, nel mondo e certo negli Stati Uniti, presentano a voi i loro problemi più penosi, ma questa è una questione di importanza vitale. Una che solo voi potete decidere.



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